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Il governo studia un lockdown "leggero": di cosa si tratta

(AP Photo/Antonio Calanni)
(AP Photo/Antonio Calanni)

Nonostante ci sia una frenata dell’indice di contagiosità, il governo Conte sta studiando nuovi interventi per ridurre il numero dei contagi e soprattutto quello dei morti e delle terapie intensive in Italia. L’ipotesi è il lockdown leggero, senza varare un nuovo Dpcm. Potrebbe arrivare entro domenica 15 novembre.

Come si applicherebbe? Con le ordinanze del ministro della Salute (per fare entrare altre regioni nelle zone rossa e arancione) ma anche dei governatori e dei sindaci.

Il lockdown leggero consentirebbe alle imprese, alle fabbriche e alle professioni di andare avanti. Chiuderebbe però bar e ristoranti su quasi tutto il territorio nazionale (come previsto già per zone rosse e arancione), limitando il più possibile gli esercizi commerciali.

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VIDEO - Sileri: “Improbabile il lockdown nazionale”

Non solo: come previsto dalle regole di zone rosse e arancione, gli spostamenti fuori dal proprio Comune e dalla propria Regione sarebbero vietati, salvo esigenze di salute, urgenza o lavoro.

Il governo sta valutando anche la chiusura di alcune tipologie di negozi che ora, nelle zone rosse, possono rimanere aperti, e lo stop ai negozi nel fine settimana (a eccezione di alimentari, farmacie, parafarmacie, edicole e tabaccai).

La chiusura “soft” scatterebbe in gran parte dell’Italia. Da un lato, il governo procederà con lo spostamento delle Regioni che supereranno i parametri di rischio nelle zone arancione e rossa; dall’altro, chiede anche ai governatori delle Regioni che rimarranno gialle di emanare ordinanze con misure più restrittive: dal lockdown totale nei Comuni dove si sono creati focolai, alla chiusura di alcune strade e piazze. Tecnicamente, i sindaci e i presidenti di Regione possono già agire, sulla base del Dpcm.

Per quanto riguarda le scuole, infine, alcuni ministri e governatori vorrebbero sospendere le lezioni in presenza per tutte le classi, anche alle elementari e in prima media. La ministra Lucia Azzolina si dice però contraria.

VIDEO - Le regole in zona rossa