Ilva, 28 dirigenti condannati in processo amianto, c'è anche Fabio Riva
BARI (Reuters) - Il tribunale di Taranto ha condannato oggi 28 dirigenti ed ex dirigenti dello stabilimento siderurgico Ilva per la morte di 15 operai a causa dell'esposizione all'amianto. Tra i condannati c'è anche Fabio Riva - figlio dello scomparso patron Emilio Riva - indagato nell'inchiesta della procura tarantina per disastro ambientale che ha portato nel 2012 al sequestro di parte degli impianti e, l'anno scorso, al commissariamento dell'azienda da parte del governo. I giudici del tribunale di primo grado lo hanno condannato a sei anni di reclusione per disastro colposo e omissione dolosa di cautele sul lavoro. I decessi degli operai sono avvenuti tra il 2004 e il 2010, anche se l'esposizione sarebbe avvenuta a partire almeno dal 1975, quando i Riva non erano ancora proprietari dell'azienda. Alla loro gestione vengono però attribuite almeno due morti. Complessivamente gli anni di carcere per i 28 imputati sono 189, la pena inferiore comminata è stata di 4 anni e mezzo di carcere. Giovanbattista Spallanzani, ex manager dell'Italsider, è stato condannato a 9 anni. La pena più alta, 9 anni e mezzo, è andata al manager dell'era pubblica Sergio Noce, 9 anni e 2 mesi ad Attilio Angelini. Otto anni e mezzo per Pietro Nardi e Giorgio Zappa, ex dg di Finmeccanica. ((via Redazione Roma, 06 +390685224380, fax +39068540860, massimiliano.digiorgio@thomsonreuters.com))Sul sito it.reuters.com le notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia