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Ilva, gip Milano si riserva decisione su sblocco 1,2 miliardi

Un lavoratore dell'Ilva durante una manifestazione. REUTERS/Alessandro Garofalo (Reuters)

MILANO (Reuters) - Il giudice per le indagini preliminari Fabrizio D'Arcangelo si è riservato oggi la decisione sulla richiesta di destinare all'azienda siderurgica Ilva il miliardo e 200 milioni sequestrati alla famiglia Riva per una presunta truffa allo Stato. La richiesta di trasferimento dei fondi all'azienda era stata avanzata dal commissario governativo di Ilva, l'ex ministro Pietro Gnudi, per finanziare il piano di bonifica ambientale dell'azienda, che secondo l'ex subcommissario Edo Ronchi vale complessivamente circa 1,8 mld di euro. I fondi sono stati sequestrati nell'ambito di un'inchiesta sul rientro in Italia - grazie al cosiddetto scudo fiscale - di denaro fatto figurare come patrimonio familiare e che invece sarebbe stato prelevato dalle casse dell'azienda. Nel corso dell'udienza, la difesa di Adriano Riva - principale indagato nell'inchiesta, dopo la morte del fratello Emilio - ha sollevato eccezione di incostituzionalità, affermando che la misura richiesta sarebbe anche contraria alla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali. I pubblici ministeri Stefano Civardi e Mauro Clerici, sulla richiesta del commissario Gnudi, si sono rimessi alla volontà del giudice, precisando però che in caso di una decisione favorevole i fondi dovranno andare al piano ambientale di Ilva, e non per altri scopi. L'azienda deve attuare - entro agosto 2016 - le prescrizioni della nuova Autorizzazione integrata ambientale (Aia) decisa dal governo Monti dopo che nell'estate del 2012 la procura sequestrò gran parte degli impianti di Taranto, la più grande acciaieria d'Europa, nell'ambito di un'inchiesta per disastro ambientale. Sul sito it.reuters.com le notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia