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In arrivo una Recessione dagli Usa? Per molti la risposta è sì

Mercati briosi questa mattina: Piazza Affari alle 12 segna il traguardo di un +1,7% seguita dal Dax a +1,2% dal Cac 40 a +1,24% e dal Ftse 100 a +1%

Evitare facili ottimismi

Nonostante gli ottimismi della mattinata sono ancora tanti i fattori di incertezza a livello internazionale a cominciare dal prossimo scontro televisivo tra i due candidati alla Casa Bianca, Hillary Clinton e Donald Trump. Anche se la democratica risulta ancora in vantaggio, in molti vedono queste prossime consultazioni elettorali come un fattore di rischio per i mercati così come anche le mosse della Fed che, volente o nolente, va incontro al suo secondo rialzo sui tassi di interesse, il primo per questo 2016.

Ed è per questi motivi che in molti temono per l’azionario, in particolare per quello Usa. Le ultime dichiarazioni in questo senso in ordine di tempo arrivano da David Tepper fondatore di Appaloosa Management che non vede un grande upside per il mercato Usa almeno fino alle elezioni di novembre. E forse anche oltre visto che gli statunitensi sono chiamati alle urne non solo per eleggere il proprio presidente ma anche per rinnovare i due rami del parlamento e in questo caso se i sondaggi danno per vincitrice la Clinton, al Congresso i Repubblicani sarebbero favoriti.

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La cautela, però, si trasforma in allarme nelle dichiarazioni di Raoul Pal di Goldman Sachs che parla addirittura di recessione e consiglia di puntare all’oro.

Perchè?

Stando alle previsioni dell’analista, infatti, non è da escludere che da qui a 12 mesi possa arrivare una recessione sul mercato statunitense. A tutto vantaggio dell’oro. Ma procediamo con ordine. Secondo quanto da lui riferito, statisticamente, entro 12 mesi dalle elezioni di un presidente Usa dopo un doppio mandato (Barak Obama è stato eletto due volte consecutivamente) arriva una recessione, il tutto mentre attualmente l’economia Usa, ancora lenta, si trova però a dover rimettere in marcia i tassi di interesse che, presto, vedranno un rialzo da parte della Federal Reserve. Ma per quanto si voglia guardare alla normalizzazione del costo del denaro, sicuramente non ci si potrà permettere un ritorno a livelli pre crisi; in altre parole anche se la Fed dovesse dar vita a più di una stretta nel corso dell’anno, i tassi di interesse resteranno comunque bassi rispetto alla media storica. Tutto questo renderà comunque il dollaro più attraente per gli investitori internazionali, rafforzandolo rispetto ad ora. Per questo la sua strategia punta in contemporanea sia sull’oro che sul dollaro, per il quale consiglia l’acquisto contro vendita di euro e sterlina a loro volta minacciati rispettivamente, dalla crisi delle banche nel Vecchio Continente e dal processo di divisione tra Londra e l’Europa, con tutte le incertezze che ne derivano.

In contemporanea, il metallo giallo, nel momento in cui si avvertirà il pericolo nell’aria, tenderà a salire di prezzo perchè da sempre identificato come assicurazione per eccellenza nei tempi di crisi. I movimenti sul prezioso metallo individuano un rally del 18% da inizio 2016, aiutato anche dalla sempre più diffusa presenza dei rendimenti negativi, e un calo nella prima settimana di ottobre, calo che corrisponde alla peggior performance sui sette giorni degli ultimi 3 anni.

Ma a prescindere da tutto questo, la view di Pal circa una recessione in arrivo o comunque prossima, non è la sola.

Recessione in arrivo?

Savita Subramanian di Bank of America aveva sottolineato, all’inizio di ottobre, come dopo 7 anni di lavoro, la Fed, così come anche le altre banche centrali, non siano state in grado di riequilibrare la situazione nonostante le misure a livello mondiale, messe in atto. Secondo le sue analisi la recessione sugli usa dovrebbe arrivare entro la metà del 2017, una prospettiva di cui il mercato, attualmente, non tiene conto. L’esempio da lei riportato è proprio quanto accaduto a gennaio del 2016 quando sono bastati venti contrari e incertezze internazionali per far crollare l’S&P a 1.800 punti.

A fargli eco anche Bill Gross che nella sua analisi mensile "Investment Outlook” intitolata non a caso “Il Raddoppio” ha creato una interessante similitudine tra il mercato internazionale e il tavolo da gioco: su entrambi si gioca d’azzardo con la più banale e disperata delle tecniche, quelle del raddoppio ad ogni puntata nella speranza che, prima o poi, arrivi la vincita. I banchieri centrali (tutti) starebbero usando una tecnica matematicamente incerta, quella del Martingale, sull’economia mondiale vista come un gigantesco casino con la duplice conseguenza, oltre al rischio di non riuscire a vincere mai, di impedire al capitalismo, secondo Gates, di svolgere le sue normali mansioni ovvero al riallocazione delle risorse.

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