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In arrivo volatilità da cavalcare. Ecco come

I mercati aprono al rialzo sulla scia di un ottimismo che ha permesso a Piazza affari, ieri, di chiudere con un vantaggio dell’1,7%. Alle 13, Piazza Affari registrava, dopo un avvio timido, un ritorno ad un'altalenante debolezz, con un saldo pari a 0,35% (18.979 punti). Sulla stessa scia anche il resto d'Europa con un Dax a -0,15%, un Ftse 100 a cavallo della parità con +0,02% e un Cac40 a 0,05%. A permettere a Piazza Affari di galleggiare, per quanto in un equilibrio che si dimostra subito fragile, sono anche i dati sull'inflazione che a febbraio, secondo la stima preliminare, ha segnato un +0,3% congiunturale e un +1,5% tendenziale. Ma se da un lato le banche sono in ordine sparso, dall'altra, Leonardo e Fincantieri possono sfruttare le voci di un aumento dei finanziamenti verso la Difesa annunciati da Trump: 54 miliardi di dollari che arriveranno dai tagli alle altre varie agenzie del governo, in particolare quella sull'ambiente.

L'Europa piace

Al di là dell'immobilismo dettato dalla situazione contingente di un discorso di Trump al Congeresso, continua a soffiare il vento favorevole all’Europa. A fomentarlo anche gli analisti di Ubs (Londra: 0QNR.L - notizie) che fanno notare come i dati pubblicati in quest’ultima fase, corrispondente alla metà della stagione delle trimestrali, confermino un effetto traino positivo sugli utili 2017, ancora di più se si guardano agli ultimi 6 anni dove il risultato generale è stato inferiore alle attese. Ad essere visti di buon occhio sono i settori di energia, banche e quello chimico, sempre però con una certa attenzione allo stock picking e, quindi, alla scelta ponderata. Quello che va delineandosi, in realtà, è una sempre più ampia differenza tra la borsa Usa e quella europea in generale. In particolare la fiducia sul futuro arriverebbe proprio dal fatto nonostante le incertezze sempre più pesanti derivanti dalle diverse elezioni in vista per i prossimi mesi, i dati macro sono risultati piuttosto positivi, per quanto in chiaroscuro.

Ma non è solo l’Europa a tornare alla ribalta: la visione di panorami più ampi è diventata sempre più d’obbligo anche per effetto delle politiche monetarie le quali, se da un lato danno supporto ad alcune valutazioni dall’altro hanno depresso il mondo dei rendimenti; per questo motivo è indispensabile, secondo gli esperti, guardare anche ai mercati emergenti che adesso sembrano essere più accessibili e, per alcuni segmenti di mercato, anche giudicati “a sconto”.

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Nuove strategie sul Vecchio Continente

Intanto, nel Vecchio Continente si parla sempre più spesso di un ritorno al buyback, al riacquisto delle proprie azioni per favorirne l’aumento di quotazione. Allianz (Swiss: ALV-EUR.SW - notizie) lo ha già annunciato con una strategia da 3 miliardi di euro che ha lo scopo di arrivare a un +4,4% sull’utile per azione dal 2018 per poter avere spalle forti in caso di ogni altra mossa nell’ambito del più ampio risiko che si potrebbe presto vedere sul settore assicurativo. Il motivo che spinge molti grandi nomi verso questa soluzione è semplice: proprio in seguito alle politiche monetarie che hanno abbattuto il costo del denaro, molte aziende hanno preferito indebitarsi per comprare azioni proprie ed aumentarne il valore in Borsa. Una strategia che finora a Wall Street ha avuto la meglio, rappresentando uno dei cardini principali dei rally azionari degli anni scorsi e che adesso potrebbe arrivare anche da noi, con la stessa corposa forza. Altra grande che ha dato il via al piano è l’italiana Enel (Londra: 0NRE.L - notizie) che già dal prossimo 4 maggio potrebbe vedere il via libera del prossimo cda su un buyback da 2 miliardi di euro dal 2018. Sempre in Italia, anche Generali (EUREX: 566030.EX - notizie) , proprio in seguito al fermento che per un mese ha contraddistinto il titolo, apparentemente nelle mire di Intesa (che poi ha abbandonato il progetto non più tari di venerdì scorso) potrà decidere presto per il rafforzamento attraverso il rientro delle azioni. Soprattutto alla luce di redditività e andamento azionario non proprio brillanti se paragonate ai diretti competitors come Allianz, Axa (Parigi: FR0000120628 - notizie) e Zurich i quali, nelle scorse settimane, erano visti come potenzialmente interessati proprio all’acquisizione di Generali. E proprio per rafforzarsi contro l’attacco che questa volta è stato evitato, nel prossimo piano industriale che verrà presentato il 15 marzo, tra le varie opzioni, si potrebbe procedere a una serie di strategie simili al buyback, magari puntando al riacquisto di azioni di controllate.

Tutti in attesa di Trump

Ma per oggi, come detto all'inizio, l’attesa è ancora per il discorso che Donald Trump farà al Congresso, il suo primo discorso ai rappresentanti eletti, che potrebbe dettare la prossima direzione di Wall Street, anche lei in piena festa con ritocchi dei massimi su tutti i listini. Numeri alla mano, infatti, ieri la piazza statunitense ha visto un Nasdaq (Francoforte: 813516 - notizie) chiudere a quota 5.861,90 punti con un vantaggio frazionale dello 0,28% mentre l’S&P 500 ha guadagnato lo 0,10% a 2.369,73 punti e il Dow Jones non è andato oltre uno 0,08% toccando quota 20.837,44 punti. L’impatto delle parole del presidente sull’andamento del settore azionario, è sempre particolarmente forte e per questo motivo da Goldman Sachs (NYSE: GS-PB - notizie) si aspettano volatilità soprattutto su quei titoli interessati in maniera diretta. Dalla banca il suggerimento è quello di puntare su una strategia cosiddetta struddle (ovvero cavalcare la direzione che prenderà il mercato) e che consiste il contemporaneo acquisto o vendita di un'opzione put e di una call con medesimo strike price e medesima scadenza. Il motivo è semplice: si tratta di una tattica che permette un ritorno a prescindere dalla direzione che prenderà il mercato. Anche perchè l’attesa riguarda molti argomenti: il programma di Trump, almeno quello proclamato in fase di campagna elettorale, prevede riforme radicali praticamente in tutti i campi d’azione della politica e dell’economia, il tutto senza finora dare dettagli specifici sul come e sul quando verranno adottate queste riforme. Si parte dall’abolizione, o per essere precisi, dal totale rifacimento dell’Obamacare, la riforma sanitaria voluta da Barack Obama ed approvata dal Congresso dopo diverse modifiche e per questo motivo la banca d'investimento si è focalizzata sui titoli attivi nel campo dell’assistenza sanitaria indicandoli come possibili “protagonisti” della volatilità in arrivo.

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