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Inflazione UE stabile, mercati sotto pressione

Il Giappone schiva la recessione: con la pubblicazione dei dati sul PIL nipponico, il Sol Levante mette a segno risultati incoraggianti. Il dato annualizzato preliminare riferito al primo trimestre passa da -1.7% della rilevazione precedente a 1.7% battendo le attese a 0.2%. Anche in Cina i prezzi delle case tornano a salire dopo un periodo di stasi attestandosi a 6.2% dal 4.9% della rilevazione scorsa.

Tuttavia i mercati azionari asiatici non sfruttano le opportunità fornite dalle buone performance fondamentali con Shanghai che cede il 1.27% e Hong Kong il 1.45%. Vagamente in controtendenza Tokyo con l’indice Nikkei che, sebbene zavorrato dallo scandalo Suzuki, riesce ad attestarsi poco sotto la parità a -0.05%.

I mercati europei subiscono la tendenza asiatica e scontano una possibile rimodulazione della politica monetaria negli Stati Uniti dopo le parole di alcuni esponenti della FED ieri sera che non escludono un rialzo dei tassi prima di quanto il mercato si attenda. Tuttavia la prossima riunione di Giugno sembra una data comunque altamente improbabile con le previsioni su una assenza di revisione al rialzo dei tassi valutata intorno al 90%.

Ancora sul fronte europeo continuano i lavori sulla risoluzione della situazione che coinvolge la Grecia con il prossimo eurogruppo in agenda per il 24 Maggio in occasione del quale, tuttavia, non è prevista una risoluzione definitiva.

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Sul fronte brexit non si placano le polemiche politiche interne al paese con il governatore della Bank of England Mark Carney sulla graticola da parte di diversi esponenti politici e membri del parlamento pro-brexit che lo accusano di ingerenze nell’accesissimo scontro tra le due fazioni.

Market Movers

01:50 Giappone PIL a/a cons. 0.2% prec. -1.7%

10:00 Eurozona Consiglio direttivo BCE (Toronto: BCE-PA.TO - notizie)

10:30 Regno Unito Disoccupazione cons. 5.1% prec. 5.1%

11:00 Eurozona Inflazione a/a cons. -0.2% prec. 0.0%

11:00 Eurozona Inflazione core a/a cons. 0.7% prec. 1.0%

16:30 Stati Uniti Scorte petrolio EIA cons. -3.16m prec. -3.41m

20:00 Stati Uniti Pubblicazione verbali riunione politica monetaria FED

EURUSD

La moneta unica scende verso area 1.1250 a partire dalla sessione americana e asiatica e consolida a quota 1.1260 in apertura dei mercati europei in attesa della pubblicazione dei dati sull’inflazione nell’Eurozona. L’outlook laterale tra 1.13 e 1.1350 sembra momentaneamente abbandonato in favore di una rimodulazione che tenga conto della debolezza della dinamica dei prezzi nel Vecchio Continente e in attesa dei verbali della FED questa sera che, tuttavia, dovrebbero riportare verso l’alto il rapporto tra moneta unica e biglietto verde qualora venisse confermata l’impostazione particolarmente dovish (accomodante ndr) della Federal Reserve.

GBPUSD

Buoni i dati sul mercato del lavoro nel Regno Unito con il tasso di disoccupazione stabile e una leggera tendenza all’inflazione salariale rimasta ferma. Tuttavia rimangono ancora molte preoccupazioni sull’effetto che il referendum del prossimo 23 Giugno sta avendo sulla tenuta della fragile ripresa inglese. La sterlina, infatti, dopo aver tentato un lieve recupero da 1.4430 fino a quota 1.4450 sulla pubblicazione dei dati, si è riposizionata in area 1.4420, sui livelli di apertura dei mercati europei e prosegue tendenzialmente verso area 1.44 per la giornata in corso.

USDJPY

Continua la fase laterale per lo yen giapponese che si riporta verso la parte alta della banda di oscillazione tra 108.50 e 109.50 verso l’area di resistenza dopo una sessione asiatica caratterizzata dall’indice Nikkei della borsa di Tokyo che chiude a -0.05% sulla scia positiva dei dati macroeconomici sul PIL nipponico migliore delle attese, che permette al mercato giapponese, sebbene zavorrato dallo scandalo Suzuki, di chiudere in controtendenza rispetto alle altre maggiori piazze asiatiche in profondo rosso. L’attesa per oggi sarà concentrata in Europa per i dati sull’inflazione e in serata per la pubblicazione dei verbali dell’ultima riunione di politica monetaria della FED che potrebbe portare ad un consolidamento dell’area attuale.

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