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Disoccupazione settembre risale ma crescono occupati, governo ottimista

di Antonella Cinelli

ROMA (Reuters) - Nel mese di settembre, secondo i dati diffusi stamani da Istat, torna ai livelli massimi il tasso di disoccupazione ma arriva una buona notizia dal fronte degli occupati, che aumentano di 130.000 unità nel confronto con l'anno prima facendo registrare il tasso più alto da circa un anno e mezzo.

"Aumentano i posti di lavoro: più 82.000 sul mese scorso, più 150.000 da aprile. Solo con il lavoro italiariparte", è il commento del premier Matteo Renzi su Twitter.

A settembre il tasso di disoccupazione sale al 12,6% dal 12,5% (rivisto dal 12,3%) di agosto, tornando al livello di luglio, il più alto sia dall'inizio delle serie storiche mensili (2004) che dall'inizio di quelle trimestrali (primo trimestre 1977). I disoccupati risultano 3,236 milioni.

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Buone notizie, però, per i giovani: il tasso di disoccupazione nella fascia di età 15-24 anni, ovvero l'incidenza dei giovani disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca di lavoro, si attesta al 42,9% rispetto al 43,7% (rivisto dal 44,2%) di agosto.

Il tasso di occupazione raggiunge il 55,9% - mai così alto dal 56% del febbraio 2013 - in aumento di 0,2 punti in termini congiunturali e di 0,5 su base annua. Gli occupati risultano a settembre 22,457 milioni, in crescita dello 0,4% rispetto ad agosto e dello 0,6% su base annua, con una crescita sia tra le donne che tra gli uomini.

"MENO INATTIVI PERCHE' CRESCE FIDUCIA"

"Un po' di Italia che riparte dal lavoro: grande balzo del numero degli occupati e forte riduzione degli inattivi", commenta in una nota Filippo Taddei, responsabile Economia del Pd, sottolineando che a settembre gli occupati crescono su base congiunturale più dei disoccupati (+82.000 contro +48.000) e che il numero di inattivi - cioè coloro che non fanno parte delle forze lavoro - cala dello 0,9% nel confronto con agosto e del 2,1% rispetto a dodici mesi prima.

Il tasso di inattività si attesta al 35,9%, in diminuzione di 0,3 punti percentuali in termini congiunturali e di 0,7 punti su base annua.

"Quando le persone riprendono fiducia perché avvertono miglioramenti intorno a loro, tornano a cercare lavoro attivamente", spiega Taddei. "A quel punto vengono registrati come disoccupati che aumentano il tasso di disoccupazione invece che inattivi. Ma l'aumento del tasso di disoccupazione a scapito di quello di inattività è una buona notizia".

Per rilanciare il mercato del lavoro il governo di Matteo Renzi ha annunciato una serie di misure il cui punto centrale è il controverso Jobs act, contrastato anche da una parte dello stesso Pd.

Commentando i dati Istat, Confcommercio parla di "segnali incoraggianti" in una nota: "Dopo quasi due anni e mezzo, il primo incremento tendenziale (+130.000 lavoratori rispetto a settembre 2013) rafforza la tendenza al miglioramento nel mercato del lavoro che si osserva da diversi mesi, in parallelo all'entrata in vigore del decreto Poletti che ha contribuito a semplificare i contratti a termine e l'apprendistato".

Restano però la necessità di "urgenti misure di semplificazione sul lavoro e di riduzione dei costi che possano consolidare una progressiva ripresa dell’occupazione" per arginare gli effetti della crisi.

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