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Italia, Dijsselbloem: per flessibilità serve legge stabilità ambiziosa

Jeroen Dijsselbloem in una immagine di archivio REUTERS/Laurent Dubrule (Reuters)

CERNOBBIO (Reuters) - Il primo passaggio che deve affrontare l'Italia, per ottenere un'eventuale maggiore flessibilità di bilancio, è una legge di stabilità ambiziosa in termini di riforme strutturali e rispettosa dei vincoli Ue. A dirlo è il presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem, aggiungendo che l'esame europeo della bozza della legge di Stabilità, previsto per metà ottobre, sarà il primo passo per poter ragionare più avanti di margini di flessibilità. "Spero che la bozza di bilancio (italiana) sia ambiziosa sia nei termini di centrare i target, ma certamente anche nei termini di riforme strutturali da attuare veramente", ha detto a margine del forum Ambrosetti, spiegando inoltre che tocca in primo luogo alla Commissione esaminare i casi di situazione economica avversa, presupposto per affrontare il tema della flessibilità. Premettendo che le regole Ue non vanno toccate, Dijsselbloem ha infatti ricordato che "nell'ambito del patto c'è spazio per la flessibilità, se per esempio c'è un'avversa situazione economica inattesa con un impatto molto fortemente negativo sul bilancio". Il presidente dell'Eurogruppo non ha voluto dire se questa casistica si possa applicare all'Italia . A una domanda sulla possibile proroga dei tempi per la verifica del rispetto dei vincoli posti dal fiscal compact, il ministro delle Finanze olandese ha ribadito la centralità dell'esame delle leggi di bilancio e ha spostato più in là nel tempo eventuali decisioni sulla flessibilità per specifici paesi. In una recente intervista il presidente del Consiglio Matteo Renzi, ribadendo che l'Italia rispetterà il vincolo del 3% sul deficit/Pil, aveva sottolineato che "c'è una flessibilità possibile nella tempistica del fiscal compact" che permetterà di avere più tempo per il rientro del debito a chi fa le riforme. Il fiscal compact obbliga l'Italia a ridurre di un ventesimo l'anno la distanza che separa il rapporto debito/Pil, visto nel 2014 in area 135%, dalla soglia di riferimento del 60%. Per l'Italia la prima verifica formale scatta nel 2015, al termine del triennio di transizione iniziato nel 2013. Nell'apprezzare le decisioni prese dall'ultimo consiglio Bce, "complementari a quelle prese a giugno", Djisselbloem ha poi chiesto nuovamente ai governi della zona euro di fare la loro parte con riforme strutturali perchè non si può pensare che per la ripresa ci si possa basare unicamente sulle misure di politica monetaria. (Luca Trogni, Valentina Za) Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia