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Netto calo della produzione industriale a maggio, dubbi su ripresa in secondo trimestre

Operai al lavoro in una fabbrica. REUTERS/Stefano Rellandini (Reuters)

ROMA (Reuters) - Calo netto per la produzione industriale italiana nel mese di maggio: un dato inatteso, che pone dubbi sulla capacità di ripresa del Pil del paese nel secondo trimestre, dopo la contrazione della prima frazione dell'anno. Secondo i dati pubblicati stamane dall'Istat la produzione italiana si è contratta dell'1,2% congiunturale, il dato peggiore dal novembre del 2012, a fronte di stime, elaborate in un sondaggio Reuters, per un incremento dello 0,2%. L'Istat, che ha parlato di dati "molto negativi", ha inoltre rivisto al ribasso la rilevazione di aprile, ad un +0,5% dall'iniziale +0,7%. Su base tendenziale la produzione italiana ha subito in maggio un calo dell'1,8%, contro stime per un aumento dell'1,1%. Anche in questo caso l'Istat ha rivisto al ribasso il dato del mese precedente, a +1,4% da +1,6%. "È un dato brutto, molto peggiore rispetto a quanto il rallentamento delle indagini congiunturali lasciasse immaginare, anche se, vista l'entità del calo, in giugno potrebbe esserci una parziale compensazione" afferma l'economista di Citi Giada Giani. "La debolezza è forte in tutti i settori". MALE PRODUZIONE IN TUTTA ZONA EURO L'Istat rileva che variazioni negative, a livello congiunturale, si sono avute nella produzione di beni strumentali (-1,7%) e nei comparti dei beni intermedi e dei beni di consumo (-1,5% per entrambi). L'unica variazione positiva riguarda invece il comparto dell'energia (+0,8%). "Il dato era nell'aria dopo i brutti numeri francesi e tedeschi, sicuramente ha pesato qualche fattore temporaneo, probabilmente la distribuzione dei ponti nel mese di maggio" afferma Loredana Federico di Unicredit. A maggio la produzione industriale ha ampiamente deluso le attese praticamente in tutta la zona euro. In Francia, dove i dati sono usciti stamane, la produzione si è contratta dell'1,7% su mese, a fronte di attese per un incremento dello 0,3%; lo stesso alcuni giorni fa per la Germania: -1,8%, contro attese per un dato invariato. I numeri sulla produzione della zona euro nel suo complesso verranno pubblicati lunedì 14: le stime indicano una contrazione dello 0,1% dopo il +0,8% di aprile, ma visto l'andamento della produzione nelle maggiori economie della regione è a questo punto ipotizzabile anche qui una dato inferiore alle attese. PRODUZIONE ANCORA DEBOLE IN TRIM2 A questo punto sembrano senza dubbio rimesse in discussione le previsione degli economisti per il secondo trimestre, comprese quelle sul Pil, al di là del fatto che un calo così ampio della produzione, come quello visto oggi, possa essere considerato un dato isolato. "Il problema è che il dato di oggi si ripercuoterà sull'intero trimestre, vista anche la revisione al ribasso del dato di ingresso" spiega ancora Loredana Fedrico. "Anche con un rimbalzo a giugno, nel migliore dei casi la produzione del secondo trimestre non farà meglio di quella già deludente del primo, e a livello di Pil ci sarà sicuramente una revisione al ribasso delle stime". Tra gennaio e marzo del 2014 la produzione industriale italiana ha registrato un'espansione complessiva dello 0,2%; nello stesso periodo il Pil del paese si è contratto dello 0,1%. "A meno di un rimbalzo enorme quanto improbabile a giugno, la produzione rischia di essere negativa nel secondo trimestre" conferma Giani. "Non è detto che il Pil del secondo trimestre venga ancora fuori in contrazione, ma rischi al ribasso sulle stime attuali indubbiamente ci sono". Sul secondo trimestre Unicredit ha attualmente una stima di crescita del Pil italiano dello 0,4%, mentre Citi dello 0,2%. -- ha collaborato Antonella Cinelli (Giulio Piovaccari) Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia