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Italia, Pasqua e ponti spingono prezzi aprile, inflazione a max 4 anni

Un mercato rionale a Roma. REUTERS/Max Rossi (Reuters)

di Elvira Pollina e Antonella Cinelli ROMA/MILANO (Reuters) - Accelera oltre le attese l'inflazione italiana, che segue il trend dell'intera zona euro, sulla spinta di energia, trasporti e servizi ricettivi e di ristorazione, riscaldatisi per effetto delle festività pasquali e dei ponti festivi. Secondo i dati provvisori di Istat, questo mese l'indice nazionale dei prezzi al consumo è salito dello 0,3% su base congiunturale e dell'1,8% sullo stesso periodo dell'anno precedente, livello più alto da febbraio 2013. La mediana delle stime degli economisti interpellati da Reuters in un sondaggio proiettava un aumento dello 0,2% su mese e dell'1,7% su anno dopo la variazione congiunturale nulla e la crescita tendenziale di 1,4% registrata a marzo. Pressochè identica la dinamica dell'indice armonizzato ai parametri della zona euro Ipca, salito di 0,8% su mese e di 2% su anno, a fronte di un consensus di +0,5% per il dato congiunturale, e di +1,6% per il tendenziale. "L'impatto temporaneo sui prezzi dei servizi turistici e di trasporto è stato più marcato di quanto mi aspettassi", afferma Paolo Pizzoli, economista di Ing, che già per maggio si aspetta un raffeddamento. Anche Paolo Mameli, economista di Intesa Sanpaolo, si aspetta un rientro a maggio e invita a valutare con attenzione l'andamento del'inflazione di fondo, al netto di alimentari ed energia, salita a 1% su anno da 0,7% in marzo. "A nostro avviso dovrebbe aver superato il punto di minimo, ma difficilmente si attesterà stabilmente al di sopra dell'1% fatto segnare ad aprile", chiosa Mameli. POSSIBILE IMPATTO NEGATIVO SU CONSUMI L'accelerazione dei prezzi registrata nei primi mesi del 2017, dopo che il 2016 si è chiuso con una marginale contrazione di 0,1%, la prima dal 1959, porta a 1% l'inflazione acquisita. "A questo punto, anche ipotizzando un prevedibile raffreddamento della dinamica in corso d'anno, il 2017 potrebbe chiudersi con un'inflazione all'1,5%, dunque più alta dell'attuale consensus in area 1,3-1,4%", ragiona Pizzoli. Secondo l'economista, la recente risalita dei prezzi, in buon parte legata a fattori esogeni -- quali la risalita dei prezzi del greggio e il conseguente impatto sulla benzina -- o stagionali, potrebbe impattare negativamente sui consumi privati. "La dinamica salariale è contenuta ai minimi storici e l'aumento dell'inflazione si traduce di fatto in una riduzione del reddito disponibile", sintetizza Pizzoli. Secondo i calcoli dell'Unione nazionale consumatori, per una coppia con due figli, l'inflazione all'1,8% significa avere una maggior spesa annua di 684 euro. Sull'anno prossimo, peraltro, incombe l'aumento delle aliquote Iva previsto dalle clausole di salvaguardia. Per il momento il governo si è limitato a spalmare l'aumento del 3% delle all'aliquote sul largo consumo su tre anni, dimezzando il rialzo dell'anno prossimo a +1,5%. Per l'aliquota ordinaria, attualmente al 22% -- senza alcun intervento compensativo -- le norme attuali prevedono una crescita di 3 punti l'anno prossimo. INFLAZIONE ACCELERA IN ZONA EURO MA BCE PRUDENTE L'andamento dell'inflazione italiana rispecchia quello registrato nell'intera zona euro, dove in aprile i prezzi sono aumentati di 1,9% su anno, mentre il consensus prospettava una crescita di +1,8% dopo 1,5% di marzo. Secondo l'indagine tra i professional forecaster consultati ogni tre mesi dalla Bce, a questo punto l'inflazione potrebbe salire più del previsto nel 2017. Ma il consiglio dell'istituto centrale europeo ieri ha ribadito una linea di estrema prudenza nella valutazione dell'attuale dinamica inflattiva, che non dà sufficienti garanzie di essere sostenibile al punto tale di non garantire un elevato livello di accomodamento monetario. Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia