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Italia, S&P vede Pil 2014 a zero, sovrastimato impatto misure Renzi

Il premier Matteo Renzi. REUTERS/ Max Rossi (Reuters)

MILANO (Reuters) - Standard & Poor's ha tagliato la propria stima di crescita sul Pil italiano del 2014 a zero dal precedente +0,5% previsto lo scorso giugno. È quanto si apprende da un rapporto dell'agenzia di rating, dedicato alla situazione economica della zona euro. Nel rapporto - in cui si parla dell'"incapacità" dell'Italia di uscire dalla recessione nel corso di quest'anno - S&P spiega di aver sovrastimato alcuni fattori nelle sue precedenti stime. In particolare, si legge, le misure di stimolo annunciate in marzo dal premier Matteo Renzi (bonus Irpef da 6 miliardi e rimborso degli arretrati della PA) "non hanno avuto finora effetto sull'andamento della spesa per consumi". Da tali provvedimenti S&P stimava inizialmente un impatto positivo sulla crescita italiana pari allo 0,3% del Pil, mentre ora appare "più plausibile" uno 0,1%. S&P spiega poi che i ritardi nella realizzazione delle riforme strutturali annunciate fino ad oggi dal governo "hanno impedito una risalita della fiducia di imprese e investimenti". DOMANDA INTERNA ANEMICA L'analisi di S&P prosegue con la constatazione che l'ampia decelerazione economica osservata in generale a partire dal primo trimestre (in particolare in paesi come Germania, Francia e Stati Uniti) "sta esercitando un impatto più pesante sull'export italiano". Il risultato di tutti questi fattori è una crescita che rimane ostacolata da una "domanda domestica anemica". Per il 2015 l'agenzia prevede un'espansione del Pil italiano dello 0,7% e dell'1,2% per il 2016. Il prossimo pronunciamento sul rating dell'Italia da parte di S&P - che attualmente ha una valutazione BBB con outlook negativo - è previsto per dicembre. Il rapporto non manca tuttavia di sottolineare un miglioramento delle condizioni di credito all'interno della zona euro, che potrebbe sostenere la ripresa in alcune delle cosiddette economie periferiche (S&P cita in particolare la Spagna). "Sebbene gli standard creditizi siano rimasti in media neutrali in Germania, Francia e Spagna, le banche italiane hanno registrato una pronunciata espansione" afferma S&P, notando che tra maggio e giugno il tasso di interesse sui nuovi crediti alle piccole e medie imprese (con durata di almeno un anno e importo fino a un milione di euro) è sceso in Italia di 25 punti base (-43 pb in Irlanda, -36 in Portogallo e -19 in Spagna). Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia