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Italia, in 2015 ripresa fragile e deflazione, meglio in 2016, dice Ue

Il premier Matteo Renzi e il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan al Senato il 24 febbraio 2014. REUTERS/Remo Casilli (Reuters)

MILANO (Reuters) - L'Italia tornerà a crescere all'inizio di quest'anno, ma la ripresa sarà "fragile", con disoccupazione ancora elevata e l'economia in deflazione. È il quadro che disegna la Commissione Ue nelle previsioni d'inverno, pubblicate oggi e commentate dall'eurocommissario agli Affari economici Pierre Moscovici. Bruxelles conferma per quest'anno una previsione dello 0,6% per la crescita italiana, che si andrà poi rafforzare nel 2016, con un +1,3%. Nel 2015 l'economia sarà "sostenuta dall'export e da un miglioramento solo moderato della domanda interna" si legge nel documento, il quale segnala peraltro come l'Italia sia uno dei paesi che maggiormente beneficia dell'euro debole. Ma la Commissione mette in guardia da un possibile ritardo nella ripresa della domanda estera, definito "il rischio principale" per la crescita, mentre si fa notare che la "piena realizzazione delle riforme strutturali e dei piani di investimento Ue" rappresenta un potenziale elemento positivo. MAGGIORI DETTAGLI SU RIFORME Il 2015 sarà ancora un anno critico per l'Italia, la cui sfida principale, nelle parole di Moscovici, resta quella dell'alto debito e della bassa crescita. "Continuiamo a incoraggiare il governo italiano a fare le riforme che ancora ci aspettiamo. Ci attendiamo che specifichi ulteriormente l'agenda di riforme economiche e che rispetti gli impegni di bilancio per il 2015" ha detto l'eurocommissario [ID:nL6N0VF2UT]. Il debito pubblico è atteso in calo a partire solo dal 2016, con una stima al 133,0% del Pil per quest'anno e al 131,9% per il prossimo. Bruxelles certifica la discesa dell'Italia in deflazione, con una stima di -0,3% nel 2015, sotto il peso del calo dei prezzi dell'energia, anche se dall'anno successivo si dovrebbe tornare su un più solido +1,5%. Un punto dolente è anche il mercato del lavoro, con la stima sul tasso di disoccupazione 2015 al 12,8%. "Il numero degli occupati dovrebbe salire limitatamente nel 2015 e rafforzarsi solo nel momento in cui la ripresa prende forza nel 2016" scrive la Commissione, sottolineando però che l'ingrossamento della forza lavoro lascerà probabilmente il tasso di disoccupazione su "livelli storicamente alti". CORREZIONE STRUTTURALE 2015 0,25% Altro tema caldo è quello dei conti pubblici: un punto fermo è la valutazione della correzione strutturale di quest'anno in uno 0,25%, su cui Roma e Bruxelles hanno raggiunto una "diagnosi condivisa" [ID:nL6N0VF33G]. La parola finale della Commissione arriverà il 27 febbraio [ID:nL6N0VF2R7]. Intanto, secondo fonti, in una lettere inviata a Roma l'Ue chiede quali sono i fattori rilevanti che possono spiegare l'alto debito italiano ed evitare l'apertura di una procedura [ID:nL6N0VF3K2]. (Giulio Piovaccari) ((Redazione Milano, Reutersitaly@thomsonreuters.com, +39 02 66129743, Reuters messaging: giulio.piovaccari.reuters@reuters.net)) Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia