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Italia, Prometeia taglia stime Pil 2016 su debolezza export

Un anziano con qualche euro in mano. REUTERS/Susana Vera (Reuters)

MILANO (Reuters) - Prometeia ha confermato la stima di crescita del Pil italiano per quest'anno a +0,7%, mentre ha tagliato la stima relativa al prossimo a +1,3% rispetto al +1,6% previsto lo scorso aprile. Sono i numeri contenuti nel rapporto di previsione diffuso oggi dal centro studi. La revisione della stima di crescita del 2016, scrive Prometeia, deriva dalla convinzione che "la maggiore dinamica dei consumi non sarebbe in grado di compensare pienamente la minore crescita prevista per le esportazioni, in conseguenza della minore espansione del commercio mondiale". Secondo l'analisi del centro studi il buon andamento del mercato del lavoro e l'allentamento delle condizioni fiscali da parte del governo contribuiscono a sostenere il reddito disponibile delle famiglie, che nel 2015 crescerà più dell'1%, come non accadeva da sette anni. Benefici arrivano anche e dell'adeguamento alle sentenze della Corte costituzionale su pensioni e salari pubblici. "Una prospettiva di ripresa moderata dei consumi è la condizione di base per avviare la ripresa degli investimenti", avverte Prometeia, che tuttavia sottolinea gli effetti per i conti italiani. "Lo spazio piccolissimo di manovra che con gli aggiustamenti del 2011 e 2012 la finanza pubblica ha riguadagnato le consentirà di compensare la minore espansione della domanda estera e gli effetti negativi dell'incertezza che dallo scenario estero può venire. Ciò comporterà un leggero aumento, inevitabile, del disavanzo strutturale, mentre quello effettivo rimarrà entro il limite del 3%" si legge nel rapporto. Il debito pubblico italiano è visto al 133,4% del Pil a fine 2015, dunque con un ulteriore aumento anche se "di una misura decisamente inferiore a quella degli anni precedenti, non solo per la ripresa della crescita del Pil al denominatore"; dal 2016 il rapporto tornerebbe poi a scendere fino a toccare quota 129,7% nel 2018, prevede Prometeia. Per quel che riguarda il mercato del lavoro Prometeia prevede che alla fine di quest'anno la crescita dei posti raggiungerà le 120.000 unità (compresi i lavoratori attualmente in cassa integrazione che rientrerebbero nel processo produttivo). Il numero di dipendenti aumenterà di 230.000 unità standard, grazie agli incentivi fiscali e normativi, mentre si prevede una riduzione di 155.000 unità dei lavoratori indipendenti. Per il 2018 il centro studi vede un possibile recupero di 500.000 addetti, con un'occupazione complessiva che tornerebbe vicina al livello del 2005. Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia