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JPY in rialzo dopo l’intervento prudente della BoJ

Durante le negoziazioni notturne lo yen ha compiuto un forte rally, perché la BoJ ha optato per un modesto aumento degli stimoli, deludendo i partecipanti al mercato che si aspettavano una mossa più audace. Nello specifico, gli investitori si aspettavano che la banca centrale avrebbe reso ancor più negativi i tassi d’interesse e che avrebbe aumentato l’entità del programma di allentamento quantitativo. Alla fine, la BoJ ha deciso di aumentare gli acquisti di fondi indicizzati quotati (ETF) di 2,7 mila miliardi di yen, per un totale di 6 mila miliardi, espandendo il suo programma di prestiti in USD a 24 miliardi di USD. I tassi, invece, sono rimasti invariati al -0,10% (il mercato si aspettava un taglio al -0,15%) ed è stato mantenuto anche il ritmo degli acquisti dei titoli di Stato. Come abbiamo detto ieri, per la BoJ era quasi impossibile sorprendere con una mossa audace, perché il mercato inizia a percepire i limiti dell’allentamento quantitativo. L’USD/JPY ha avuto una seduta volatile a Tokyo e si è mosso fra 102,71 e 105,63, per poi stabilizzarsi intorno a 103,55 all’avvio della seduta europea. L’inclinazione è decisamente negativa per l’USD/JPY, gli operatori hanno iniziato a comprare protezione contro un ulteriore apprezzamento dello yen. Infatti, dopo l’annuncio della BoJ, l’indice sull’inversione di rischio settimanale delta 25 è tornato in territorio negativo, a conferma che ulteriori rialzi dell’USD/JPY sono piuttosto limitati.

In Svizzera, la Banca Nazionale Svizzera ha diffuso i risultati semestrali e la composizione delle riserve in valuta per il secondo trimestre. Per la prima metà del 2016 l’utile della BNS è pari a 21,3 miliardi di CHF, derivante da una plusvalenza pari a 7,6 miliardi di CHF sulle disponibilità in oro e un profitto pari a 13 miliardi di CHF sulle posizioni in valuta straniera. Dopo aver ceduto lo 0,70% nella giornata di giovedì, la coppia EUR/CHF si è consolidata intorno a 1,0855. Il franco svizzero ha proseguito il suo rally contro il biglietto verde, l’USD/CHF ha testato il livello a 0,9771 a Tokyo.

La sterlina britannica è arrivata seconda in termini di prestazioni in Asia, guadagnando lo 0,21% contro l’USD. Tuttavia, da metà luglio, la coppia GBP/USD si è mossa in una fascia molto ristretta, perché gli investitori stanno cercando di capire meglio come sarà il futuro del Regno Unito dopo il voto sulla Brexit. Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) breve termine, la coppia si muove con una timida inclinazione positiva, ma probabilmente troverà una forte resistenza intorno a 1,33 (massimo della fascia mensile). La riunione della BoE della prossima settimana potrebbe cambiare le carte in tavole, perché un nuovo allentamento potrebbe far scendere la sterlina. Finora, però, la BoE ha adottato un approccio prudente in riferimento a un potenziale aumento degli stimoli monetari, perché i dati disponibili non hanno mostrato un netto deterioramento dell’economia britannica dalla riunione di luglio. Prevediamo che la BoE attenderà di avere maggiore chiarezza prima di intervenire.

Oggi gli operatori monitoreranno il tasso di disoccupazione in Danimarca, nell’Eurozona e in Norvegia; la bilancia commerciale in Turchia; il rapporto sull’inflazione in Spagna, Italia e nell’Eurozona; il PIL in Svezia, Spagna, Canada e USA; il PCE core, l’indice del Michigan, i consumi personali e l’indice dei direttori d’acquisto di Chicago negli USA.

Autore: Swissquote Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online