Annuncio pubblicitario
Italia markets closed
  • FTSE MIB

    33.629,21
    -107,19 (-0,32%)
     
  • Dow Jones

    38.675,68
    +450,02 (+1,18%)
     
  • Nasdaq

    16.156,33
    +315,37 (+1,99%)
     
  • Nikkei 225

    38.236,07
    -37,98 (-0,10%)
     
  • Petrolio

    77,99
    -0,96 (-1,22%)
     
  • Bitcoin EUR

    59.349,98
    +1.087,76 (+1,87%)
     
  • CMC Crypto 200

    1.359,39
    +82,41 (+6,45%)
     
  • Oro

    2.310,10
    +0,50 (+0,02%)
     
  • EUR/USD

    1,0765
    +0,0038 (+0,36%)
     
  • S&P 500

    5.127,79
    +63,59 (+1,26%)
     
  • HANG SENG

    18.475,92
    +268,79 (+1,48%)
     
  • Euro Stoxx 50

    4.921,48
    +30,87 (+0,63%)
     
  • EUR/GBP

    0,8577
    +0,0023 (+0,27%)
     
  • EUR/CHF

    0,9735
    -0,0024 (-0,25%)
     
  • EUR/CAD

    1,4726
    +0,0064 (+0,44%)
     

L'imposta di successione: un dibattito ancora aperto

Prima abolita e poi ripristinata riguarda esclusivamente i grandi patrimoni e gli immobili

Eredità (Fotolia)

In Italia è sempre più accesso il dibattito sulla pressione fiscale che nel 2012 ha raggiunto – in base alle stime realizzate da Confcommercio - il picco record del 45,2%, quinta tra i trentacinque Paesi più industrializzati del mondo, dietro soltanto a Danimarca, Francia, Svezia e Belgio.

Tra le tasse più discusse c’è l’imposta di successione, che era stata eliminata dalla legge 383 dell’ottobre 2001. L’abolizione è durata però soltanto un quinquennio, in quanto è stata reintrodotta dalla finanziaria del 2007.

La nuova formula è stata concepita per colpire soprattutto i grandi patrimoni: il versamento varia infatti in base al valore dell’eredità e al grado del parente e – a seconda dei casi – sono previste franchigie e aliquote differenti. La franchigia stabilisce la soglia di eredità al di sotto della quale non si deve nulla allo Stato: l’imposta viene applicata solo alla parte che supera questa cifra. Per i parenti molto stretti, in linea retta o il coniuge, l’imposta non viene applicata fino a una quota pari a un milione di euro, una cifra molto alta, proprio per tutelare le persone più vicine al defunto.

Anche nei confronti dei portatori di handicap gravi è prevista una grossa agevolazione: a prescindere dal grado di parentela (che serve solo a determinare l’aliquota), la franchigia è di un milione e mezzo di euro.

Nel caso di successione tra fratelli la soglia è invece di centomila euro. L’ammontare dell’imposta è definito dall’aliquota che si applica esclusivamente su quanto va oltre la franchigia. Si oscilla tra il 6% e l’8% e – per esempio - se un fratello eredita 150 mila euro, dovrà pagare un’imposta del 6% ma solo su 50 mila euro, ovvero la parte di eredità che eccede la sua franchigia.

Le tasse da pagare subiscono però incrementi se si ereditano anche terreni, case o altri fabbricati. Oltre all’imposta di successione la normativa impone anche il versamento di un’imposta ipotecaria e catastale, cui si aggiungono il bollo, la tassa ipotecaria e i tributi speciali.

Per gli immobili non è poi prevista alcuna franchigia, quindi bisogna pagare sempre e comunque. Le imposte ipotecaria e catastale saranno pari, rispettivamente, al 2% e all’1% del valore catastale. Però, se tra gli eredi ce n’è almeno uno che ha i requisiti perché l’immobile ereditato possa essere considerato come prima casa, è possibile pagarle in misura ridotta: 168 euro ciascuna. Tuttavia questa agevolazione può essere sfruttata solamente se sono presenti alcuni requisiti: la casa ereditata non è di lusso (quindi, per esempio, l’abitazione non deve avere piscine o campi da tennis); l’erede non possiede già un immobile acquistato con le stesse agevolazioni; l’erede non possiede altri immobili a uso abitativo nel Comune dell’immobile ereditato; l’erede deve impegnarsi a trasferire la propria residenza nel Comune dell’immobile entro 18 mesi.

 Il dibattito sulla necessità di mantenere o meno questa tassa è ancora aperto. E’ comunque interessante ricordare che un liberale come Luigi Einaudi si è schierato a favore di una imposta di successione, considerata nell'ottica dell'uguaglianza dei punti di partenza. E un miliardario come Warren Buffet si è più volte espresso per una forte imposta di successione, considerandola una forma di tassazione legittima.