Lampedusa, sopravvissuti protestano per esclusione da cerimonia funebre

ROMA (Reuters) - Gli oltre 100 sopravvissuti del naufragio che ha provocato la morte di almeno 366 migranti africani al largo di Lampedusa sono usciti oggi dal centro di detenzione dell'isola siciliana per protestare contro il rifiuto da parte delle autorità di lasciarli partecipare alla cerimonia di commemorazione delle vittime che si è tenuta oggi ad Agrigento. I sopravvissuti del naufragio del 3 ottobre scorso hanno cercato di prendere un traghetto per arrivare ad Agrigento, a 200 km di distanza. Quando il prefetto ha negato il permesso di salire a bordo, i manifestanti hanno organizzato un sit-in davanti al municipio, bloccando la strada principale. "Uno di noi ha perso tre figlie e la moglie. Abbiamo chiesto di andare (alla cerimonia) e vogliamo farlo legalmente, ma non hanno voluto lasciarci andare", ha detto uno dei migranti a SkyTg24. "Vogliamo solo seppellire quelli che abbiamo perso in mare". All'inizio del mese, dopo un incendio scoppiato a bordo, un'imbarcazione sovraccarica, che trasportava oltre 500 persone, si è rovesciata ed è affondata a poche centinaia di metri dall'Isola dei Conigli, nei pressi di Lampedusa, un punto di passaggio quasi obbligato per migliaia di migranti che fuggono su barche di fortuna dall'Africa del Nord. Almeno 366 persone - uomini, donne e bambini in gran parte provenienti dall'Eritrea - sono annegate in uno dei peggiori disastri nella crisi dell'immigrazione che ormai dura da tempo. La Guardia Costiera ha detto che il totale delle vittime potrebbe superare il numero di 400. I sopravvissuti sono 155. Parte delle vittime recuperate dai sommozzatori in mare sono state seppellite senza funerale in alcuni cimiteri di varie località della Sicilia, perché in nessuna città c'era abbastanza posto per tutti, nonostante l'impegno del premier Enrico Letta ad assicurare le esequie di Stato. Il ministro dell'Interno Angelino Alfano - che oggi è stato contestato dalla folla - e la responsabile dell'Integrazione Cecile Kyenge, oltre all'ambasciatore eritreo in Italia Zemede Tekle Woldetatios, hanno preso parte alla cerimonia nel piccolo porto di Agrigento. Il sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini, non ha invece partecipato, dopo aver criticato la decisione di tenere la commemorazione lontano dall'isola. Il sindaco di Agrigento Marco Zambuto ha definito la celebrazione "una farsa". "Questo porto non ha mai visto l'arrivo di una barca di migranti", ha detto Zambuto parlando alla Rai. "La presenza di un rappresentante del governo eritreo è un altro colpo a quelli che sono morti". Gli eritrei spesso fuggono per sottrarsi al servizio militare obbligatorio, e coloro che raggiungono l'Italia di solito chiedono asilo politico da un governo che l'Onu ha accusato di praticare la tortura ed esecuzioni sommarie, e che nasconderebbe nelle proprie carceri circa 10.000 prigionieri politici. (Steve Scherer) Sul sito it.reuters.com le notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia