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Lattoferrina, la molecola naturale umana che contrasta il Covid: nuova ricerca

Una recente ricerca afferma che la lattoferrina serve a contrastare il Covid-19. Tale molecola sarebbe infatti in grado di bloccare l'infezione e la “tempesta infiammatoria” provocata dal coronavirus. Ora nuovi riscontri in questo senso arrivano da un nuovo studio condotto dalle Università di Tor Vergata e La Sapienza di Roma. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.

Cos’è la lattoferrina?

La lattoferrina è una molecola naturale presente in tutte le secrezioni umane, compreso il latte materno. Si tratta di una proteina multifunzionale in grado di accrescere le difese immunitarie dell'organismo e di svolgere anche un'azione anti-infiammatoria. Dopo lo studio condotto da un team di ricercatori di Roma, che ha dimostrato in vitro e in vivo l'efficacia della molecola nel trattamento del virus, a dicembre 2020 si è tenuto un convegno interamente dedicato al Covid-19 dal titolo "Covid-19 vs Codogno 20", organizzato dal primario di Pneumologia dell'Ospedale di Codogno, il dottor Francesco Tursi, in collaborazione con l'Accademia di Ecografia Toracica (AdET).

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Lo studio

Per l'occasione sono stati presentati i risultati della esperienza di due medici di medicina generale di Firenze che avevano trattato 25 pazienti positivi (ora divenuti circa 40) asintomatici, paucisintomatici e moderatamente sintomatici con la lattoferrina, nello specifico con il Mosiac. La lattoferrina bovina è stata riconosciuta priva di effetti avversi dalla Food and Drug Administration; ha identiche funzioni rispetto a quella umana, ed è stata ed è la più utilizzata sia negli studi in vitro che in vivo. Mosiac è un prodotto che contiene solo lattoferrina bovina pura ed è in commercio già da diversi anni.

In accordo con quanto ipotizzato in letteratura, si è valutato se in pazienti affetti da Covid-19 asintomatici, paucisintomatici e moderatamente sintomatici, la somministrazione di lattoferrina potesse ridurre la sintomatologia prevenendo l'aggravamento della malattia e il conseguente ricovero ospedaliero. Tutti i pazienti, di età compresa fra i 17 e gli 84 anni, sia asintomatici che con sintomi da lievi a moderati (febbre, tosse, astenia, mialgia), sono stati trattati con lattoferrina (Mosiac capsule da 200 mg) a un dosaggio da 3 a 5 capsule al giorno per una durata compresa tra 7 giorni e 20 giorni.

I risultati

Dall'esperienza clinica si è concluso che la lattoferrina si è dimostrata un trattamento privo di effetti avversi ed efficace in pazienti Covid-19 sia da sola che associata alle altre terapie utilizzate per il trattamento del virus. Tutti i pazienti hanno avuto remissione della sintomatologia e nessuno di essi ha necessitato di ospedalizzazione.

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"La lattoferrina è stata utilizzata nel trattamento di pazienti positivi a SARS-CoV-2 per contrastare la malattia da Covid-19 al suo esordio - spiega il dottor Enrico Naldi, medico di medicina generale che ha utilizzato la lattoferrina nei suoi pazienti - Infatti, grazie alla sua documentata attività immunomodulante costituisce una naturale difesa dell'organismo verso le infezioni. E' stato dimostrato in diverse ricerche in vitro che la lattoferrina impedisce l'ingresso del virus nella cellula e quindi può essere in grado di contenere il peggioramento dell'infezione da Covid-19. In sintesi, grazie alle sue molteplici funzioni e per le sue riconosciute proprietà antivirali, ed essendo priva di effetti collaterali, è stata utile per contrastare e contenere l'aggravamento della sintomatologia da Covid-19 nei pazienti positivi”.

Come agisce la lattoferrina

Piera Valenti, professore ordinario di Microbiologia dell'Università di Roma La Sapienza e membro del Comitato internazionale di Esperti sulla lattoferrina che fa parte del team che ha condotto lo studio, afferma: “SARS-CoV-2 provoca una tempesta infiammatoria. Durante i processi infiammatori il metabolismo della cellula cambia anche in riferimento alla localizzazione del ferro. Infatti, il ferro resta sequestrato nelle cellule e non può essere riversato nel circolo da parte di proteine specifiche che vengono inibite dall'infiammazione. La lattoferrina risolve questo disordine metabolico sia perchè sequestra il ferro in eccesso, sia perchè diminuisce l'infiammazione permettendo al ferro la sua fisiologica collocazione nel circolo e non nell'interno delle cellule. Inoltre, la lattoferrina grazie alla sua carica positiva è anche in grado di legarsi ai componenti superficiali negativi delle cellule e dei virus, svolgendo così un'attività antivirale. In sintesi, la lattoferrina legandosi ai virus e alle cellule impedisce l'entrata del virus nelle cellule, svolgendo così un'azione di contrasto all'infezione virale e di protezione cellulare dall'ingiuria del virus".

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Per la professoressa Valenti si sono ottenuti oltre ai risultati positivi in vitro sopra riportati "risultati incoraggianti in uno studio pilota prima su 32 pazienti, divenuti ora 92, positivi a SARS-CoV-2, in cui la lattoferrina liposomiale veniva somministrata per via intranasale e orale. Su tutti i pazienti trattati con la lattoferrina abbiamo osservato una diminuzione dei fenomeni infiammatori e tempi di negativizzazione dei tamponi molecolari più brevi rispetto a quelli osservati in pazienti non trattati o trattati con la classica terapia senza lattoferrina".

Sono attualmente in corso altri trial clinici in Italia, Spagna, Perù ed Egitto. Si attendono, quindi, i nuovi risultati che saranno utili ad ampliare il numero dei pazienti trattati e forniranno ulteriori elementi sull'azione della lattoferrina nei confronti del Covid-19.