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Lavoro, stop per i contratti a tempo indeterminato: a gennaio il saldo è tornato negativo

I nuovi posti di lavoro creati dal jobs act? Dopo la piccola ma confortante impennata del 2015 giunge, già nei primi mesi del 2016, una brusca frenata. A registrarla è l’Inps, nei dati diffusi dall’Osservatorio sul precariato.

Dati che portano addirittura il segno negativo, visto che a gennaio 2016, il primo mese con in vigore la decontribuzione per le nuove assunzioni ridotta da 8060 € a 3250 € all’anno, il saldo finale tra attivazioni e cessazioni di contratti a tempo indeterminato è di -12.378. L’assunzione in pianta stabile di nuove leve è meno conveniente, e a quanto sembra il colpo di reni dell’occupazione dello scorso anno ha già cessato i suoi effetti. Lo dimostrano i numeri, che segnano che dopo il picco di dicembre, dalla riduzione del bonus la percentuale di assunzioni è scesa dal 64,6% al 34,3%.

Entrando nel dettaglio del rapporto Inps si scopre che a gennaio 2016 i nuovi rapporti di lavoro sono stati 106.697, un -23% rispetto al 2015, quando se ne erano contati 176.239. Le cessazioni sono state al contrario 119.075, contro le 128.667 del 2015. A tramutarsi in posti a tempo indeterminato sono stati invece 41.221 contratti a tempo determinato, mentre 8.876 apprendisti sono stati convertiti in contratti stabili. Numeri per i quali i nuovi contratti a tempo indeterminato risultano in positivo di 37.719 unità. Anche i contratti a tempo determinato hanno un segno positivo, e sono 112.373mila, anche se in diminuzione rispetto ai 120.128 dello scorso anno.

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Ottimi risultati, poi, per i voucher, specialmente al Nord. Solo a gennaio 2016 ne sono stati venduti 9.227.529, dal valore nominale di 10 € ognuno. L’incremento medio nazionale rispetto al 2015 è del 36,4%.

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