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Legge Stabilità, imprese chiedono più tagli a spesa e interventi su cuneo

ROMA (Reuters) - Nella legge di Stabilità mancano tagli consistenti alla spesa pubblica e una riduzione incisiva del cuneo fiscale, che sarebbero invece le leve per la ripresa economica. Lo dicono oggi in un comunicato congiunto Abi, Alleanza delle Cooperative Italiane, Ania, Confindustria, ReteImprese Italia, commentando la legge finanziaria varata martedì scorso a Palazzo Chigi. "La legge di stabilità deve avere misure più consistenti per la ripresa", si legge nella nota. "Rileviamo che manca una rapida e decisa azione di tagli alla spesa pubblica e la indicazione di una prospettiva di ammodernamento strutturale dello Stato e di ridefinizione dei compiti della sfera pubblica, da avviare subito". Le sigle di impresa annunciano che proporranno al Parlamento alcune modifiche, "a partire da una riduzione più incisiva del cuneo fiscale e del costo del lavoro, che abbia effetti sensibili sulla competitività delle imprese e sul reddito disponibile dei lavoratori". Il governo ha deciso di tagliare il costo del lavoro stanziando poco più di 2,5 miliardi nel 2014 tra riduzione dell'Irpef sui redditi medio-bassi (1,5 miliardi), limatura dell'Irap sul costo del lavoro (40 milioni) e minori premi Inail (1 miliardo). Le imprese propongono inoltre di "agire sull'accesso al credito sia attraverso le garanzie sia attraverso la patrimonializzazione delle imprese e delle banche, trovando risorse sia strutturali sia straordinarie (rimpatrio dei capitali, rivalutazione quote della Banca di Italia) e dando impulso alla ricerca e all'innovazione". Gli interventi previsti dalla legge nel 2014 valgono 11,6 miliardi, le coperture 8,6. Circa 3 miliardi sono invece gli impieghi finanziati a deficit attraverso la forbice tra indebitamento programmatico (2,5% del Pil) e indebitamento tendenziale (2,3%). Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia