Libra, la valuta di Facebook suscita dubbi nelle autorità finanziarie di tutto il mondo
La nuova criptovaluta di Facebook, Libra, a pochi giorni dal lancio sta già incontrando i primi problemi sul piano legale e politico. Nei giorni scorsi è intervenuta la presidente della commissione Servizi finanziari alla Camera Usa, Maxine Waters, che ha chiesto al social network di sospendere lo sviluppo della moneta elettronica finché non saranno conclusi i processi in corso ai danni di Facebook.
Le violazioni della privacy
Le autorità americane hanno il timore che il social network possa applicare la stessa gestione disinvolta che in passato ha utilizzato per i dati personali di milioni di utenti anche per i dati economici di tutti gli utenti che usufruiranno della criptovaluta. Libra, inoltre, non dovrà rispondere a nessun inquadramento legislativo a tutela di investitori e utenti, fanno sapere ancora dalla Camera.
La cautela
La presidente della commissione Waters ha scritto che, “dati i problemi precedenti della compagnia, chiedo che Facebook concordi una moratoria su qualsiasi passo avanti nello sviluppo della criptovaluta fino a quando il Congresso e i legislatori non avranno avuto modo di esaminare queste questioni e di prendere una decisione in merito”, riporta la Bbc.
La multa
Ad oggi Facebook sta ancora trattando con la Federal Trade Commission i termini di una multa che potrebbe costare al gruppo miliardi di dollari per violazioni degli accordi relativi alla privacy degli utenti. Inoltre, la compagnia di Menlo Park è anche nel gruppo delle società tecnologiche recentemente finite sotto osservazione dagli organi antitrust americani.
La posizione delle autorità europee
I dubbi sono anche quelli delle autorità europee che temono che la criptovaluta possa rappresentare un rischio per il sistema finanziario globale e per le banche centrali dei singoli stati.
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