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M5s, a esame Camera legge taglia-stipendi parlamentari ma Pd frena

Leader of the Five Star Movement and comedian Beppe Grillo gestures as he appears as a guest on the RAI television show Porta a Porta (Door to Door) in Rome, May 19, 2014. REUTERS/Remo Casilli/File Photo (Reuters)

di Giuseppe Fonte ROMA (Reuters) - Arriva oggi alla Camera il progetto di legge del Movimento 5 stelle che punta a tagliare i costi della politica dimezzando gli stipendi dei parlamentari. La mossa dei grillini potrebbe mettere in imbarazzo il governo di Matteo Renzi e il suo partito, il Pd, qualora non sostenessero l'iniziativa. Il Pd dovrebbe infatti spiegare il mancato appoggio a una legge che, come la riforma costituzionale oggetto di referendum il 4 dicembre, punta allo stesso obiettivo: rendere meno onerosa la macchina pubblica. Il Movimento sostiene che la proposta, se approvata, "consentirebbe un risparmio fino a 87 milioni di euro per ogni anno", superiore di oltre 30 milioni alle minori spese stimate per effetto della riforma Boschi, che riduce il numero di senatori e aumenta di fatto i poteri del governo. Ieri il premier non si è espresso nel merito ma ha rilanciato: "Perché ai parlamentari, anziché dare l'indennità piena, non la diamo in base alle presenza in aula?". Mentre oggi, con il testo già in aula, la linea del Pd è quella di spingere per un ritorno in commissione Affari costituzionali, spiega una fonte parlamentare. Rallentare l'iter, quindi. Nel merito l'articolo 1 fissa l'indennità lorda mensile a 5.000 euro dai 10.435 euro attuali. L'assegno lordo è in pratica ridotto a quanto intascano oggi deputati e senatori ma al netto di tasse e contributi. L'articolo 2 riconosce il rimborso spese di soggiorno ai soli parlamentari "non residenti" nel comune di Roma e fissa un limite massimo di 3.500 euro mensili. L'articolo 3 stabilisce in 3.690 euro mensili l'importo riconosciuto "per l'esercizio del mandato rappresentativo e per potersi avvalere di consulenti e collaboratori". I parlamentari dovranno però documentare le spese sostenute, fornendo ad esempio i contratti di lavoro stipulati con i cosiddetti 'portaborse', molti dei quali oggi sono pagati in nero. Il M5s parla di un'occasione storica per mostrare al Paese che sulla cosiddetta 'casta' si può cambiare davvero. Tuttavia il Movimento non sembra finora godere dell'appoggio di Forza Italia, il secondo partito di opposizione. "Il taglio ai finanziamenti pubblici ai partiti, il taglio degli emolumenti, il taglio dei posti ed il finto taglio delle province stanno procurando a questo Paese un equilibrio e un sistema difficilmente sostenibili", dice il governatore della Liguria e consigliere politico di Forza Italia Giovanni Toti. L'aula oggi ha all'ordine del giorno solo la discussione generale ma già si preannuncia battaglia. Il blog di Beppe Grillo ha invitato i militanti a radunarsi in Piazza Montecitorio domani, quando sono in programma le prime votazioni. Sul proprio sito Grillo, di recente tornato leader politico dei pentastellati, scrive: "Chi voterà contro questa legge lo farà per egoismo, per tenersi i suoi privilegi, per tenersi i suoi soldi". E rivolgendosi direttamente ai parlamentari aggiunge: Nulla vi è dovuto e il vostro non è uno stipendio, ma un privilegio inaccettabile". Sul sito www.reuters.com altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia