Mafia Capitale, Finanza sequestra beni per 100 mln a imprenditore

ROMA (Reuters) - La Guardia di Finanza ha annunciato oggi di aver sequestrato il patrimonio di un imprenditore romano arrestato nell'ambito dell'inchiesta Mafia Capitale, per un valore di circa 100 milioni di euro. Il sequestro si aggiunge a quello per oltre 200 milioni già compiuto all'inizio del mese, quando le forze dell'ordine avevano arrestato una quarantina di persone, tra cui il presunto capo dell'organizzazione Massimo Carminati, ex militante del gruppo armato neofascista Nar e legato alla Banda della Magliana. Il provvedimento eseguito oggi riguarda Cristiano Guarnera, definito dal giudice per le indagini preliminari, nell'ordinanza che autorizza gli arresti per Mafia Capitale, "imprenditore colluso, [che] partecipa all’associazione mettendo a disposizione le proprie imprese e attività economiche nel settore della edilizia per la gestione degli appalti di opere e servizi conseguiti dall’associazione anche con metodo corruttivo". Nell'interrogatorio di garazia, avvenuto nei giorni scorsi, Guarnera ha respinto le accuse. I finanzieri hanno sequestrato cinque società immobiliari riconducibili a Guarnera, il 52% di una società di manutenzione veicoli, 178 unità immobiliari e tre terreni a a Roma, Sacrofano (Rm), Mentana (Rm), Villaricca (Na) e Pordenone, più una barca da 14 metri, 10 veicoli e conti correnti. Un impiegato di una delle società sequestrate, la VerdePamphili srl di Roma, ha detto per telefono a Reuters di non essere al corrente di sequestri e di non aver visto agenti della Finanza presso la sede. Secondo la Finanza, alcune delle imprese immobiliari di Guarnera avrebbero fornito appartamenti per il piano di emergenza abitativa del Comune di Roma. Sul sito it.reuters.com le notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia