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Mediatrade, Pier Silvio Berlusconi e Confalonieri assolti e prescritti

Il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri in una foto d'archivio. REUTERS/Remo Casilli (Reuters)

di Sara Rossi MILANO (Reuters) - I giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Milano hanno in parte assolto e in parte prescritto il vice presidente di Mediaset Pier Silvio Berlusconi e il presidente Fedele Confalonieri, nell'ambito del processo Mediatrade su una presunta frode fiscale relativa al consolidato del gruppo. In particolare per il figlio dell'ex premier e Confalonieri, accusati di frode fiscale, è scattata la prescrizione in relazione agli episodi relativi al 2005, mentre per quelli relativi al 2006, al 2007 e al 2008 sono stati assolti perché "il fatto non costituisce reato". "E' una sentenza importante perché chiude un processo durato anni - ha commentato il legale di Berlusconi, Niccolò Ghedini - e riconosce la linea che abbiamo sempre sostenuto e la totale estraneità di Pier Silvio Berlusconi". Al termine di una camera di consiglio iniziata giovedì scorso, i giudici hanno anche in parte assolto e in parte prescritto Frank Agrama, considerato dall'accusa un socio occulto di Silvio Berlusconi e anch'egli imputato di frode fiscale. L'ex premier, inizialmente coinvolto in questo procedimento, è stato poi prosciolto definitivamente in fase di udienza preliminare. Il processo di primo grado - in cui erano imputate complessivamente dieci persone, accusate a vario titolo di frode fiscale e riciclaggio - è uno stralcio del procedimento principale sulla compravendita dei diritti tv Mediaset, che lo scorso anno ha visto Silvio Berlusconi condannato in via definitiva a quattro anni di carcere di cui tre coperti da indulto. GHEDINI: DOVEVA ESSERE ASSOLTO ANCHE SILVIO BERLUSCONI "Siamo certi che Silvio Berlusconi avrebbe dovuto essere assolto nel processo Mediaset, ma sono due processi diversi. Abbiamo presentato ricorso alla Corte di giustizia europea e speriamo che il dibattimento venga fissato presto e che venga chiarita la posizione di Berlusconi", ha aggiunto Ghedini rispondendo a chi gli chiedeva un paragone tra la sentenza di oggi e quella della Cassazione sul processo Mediaset. Nelle scorse settimane, i pm Fabio De Pasquale e Sergio Spadaro avevano chiesto una condanna a tre anni e due mesi per Pier Silvio Berlusconi e a tre anni e quattro mesi per Confalonieri. Le difese degli imputati - che hanno sempre respinto ogni addebito - avevano chiesto l'assoluzione con formula piena. La procura ipotizzava che Agrama acquistasse i diritti dalle major americane, li rivendesse a Fininvest e poi a Mediaset a prezzi gonfiati, e infine versasse gran parte del surplus delle vendita gonfiata in conti esteri nella disponibilità di manager Mediaset. In una nota, Mediaset afferma che la sentenza di oggi "conferma la totale estraneità dei vertici della società dalle accuse contestate" e che "i giudici di Milano sono arrivati a conclusioni ben meditate che coincidono con la posizione sempre sostenuta da Mediaset: nessun reato". Per quanto riguarda gli altri imputati, i giudici milanesi hanno dichiarato prescritto Giovanni Stabilini, in parte prescritto e in parte assolto gli ex manager del gruppo Daniele Lorenzano, Gabriella Ballabio e Giorgio Dal Negro. Hanno inoltre dichiarato il non doversi procedere per difetto di giurisdizione per il banchiere Paolo Del Bue e hanno prescritto le due cittadine cinesi Paddy Chan Mei-You e Catherine Hsu May-Chun. Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia