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Mediatrade, pm chiede 3 anni e 2 mesi per Pier Silvio Berlusconi

Il vice presidente di Mediaset, Pier Silvio Berlusconi. REUTERS/Tony Gentile (Reuters)

MILANO (Reuters) - Nell'ambito del processo Mediatrade, i pm di Milano hanno chiesto una condanna a tre anni e due mesi per il vice presidente di Mediaset, Pier Silvio Berlusconi, e a tre anni e quattro mesi per il presidente della società, Fedele Confalonieri. Il figlio dell'ex premier e Confalonieri sono imputati per frode fiscale relativa al consolidato del gruppo insieme - tra gli altri - a Frank Agrama, ritenuto dagli inquirenti un socio occulto di Silvio Berlusconi. Gli imputati hanno sempre respinto le accuse. I pm - Fabio De Pasquale e Sergio Spadaro - hanno chiesto in tutto condanne tra i due e i cinque anni di reclusione e, in particolare, a tre anni e otto mesi per Agrama e tre anni e due mesi per l'ex manager di Finivest Daniele Lorenzano. Nell'avanzare le richieste di pena per il figlio dell'ex premier e per Confalonieri, il pm ha detto che per loro due "il discorso è un po' complicato: bisogna trovare un punto di equilibrio tra la loro volontà di rimanere fuori da queste vicende e il dolo per non aver impedito ed essersi adeguati all'andazzo e la loro posizione formale ai vertici della società". Nel corso del suo interrogatorio davanti ai giudici a inizio maggio, Pier Silvio Berlusconi, che è anche presidente di Rti, ha detto di non essersi mai occupato dell'acquisto di diritti tv ma di essere responsabile della programmazione e degli ascolti delle tv del Biscione. Nella stessa occasione, Berlusconi jr ha chiarito di aver incontrato solo una volta ad una festa Agrama intorno al 2000. Dopo la requisitoria del pm, a giugno sono previste le arringhe delle varie difese, compresa quella di Pier Silvio il 26, mentre l'udienza del 3 luglio sarà dedicata alle repliche. - Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia