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Mps, Consob: tedesca Bafin ha negato informazioni su Santorini

Il quartier generale del Monte dei Paschi a Siena. REUTERS/Stefano Rellandini (Reuters)

ROMA (Reuters) - Bafin, l'autorità di vigilanza tedesca sui mercati finanziari, ha negato alla Consob italiana le informazioni richieste nel 2013 su Santorini, uno dei derivati non correttamente contabilizzati da Mps e fatto con la Deutsche Bank.

"Bafin si è rifiutata di fornire informazioni", ha detto il direttore generale della Consob, Angelo Apponi, durante un'audizione presso la commissione d'inchiesta sul sistema bancario, riferendosi alla prima della serie di richieste fatta alla sua omologa tedesca.

La crisi di Mps si è conclusa con la ricapitalizzazione precauzionale da parte dello Stato per 3,9 miliardi, cifra a cui si sommerà entro fine anno un contributo pubblico di 1,5 miliardi per indennizzare i risparmiatori titolari di bond junior azzerati nell'ambito del burden sharing.

La parabola discendente della banca senese inizia nel 2007 con l'acquisizione per circa 9 miliardi di Antonveneta e prosegue con le operazioni in derivati -- oltre a Santorini anche Fresh e Alexandria -- fatte per occultare alle autorità di vigilanza la reale condizione del bilancio.

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Consob ha attivato la Bafin perché Mps aveva come partner nell'operazione Santorini la tedesca Deutsche bank. Apponi ricorda che, a fronte di una prima richiesta del 18 luglio 2013, l'authority tedesca ha replicato l'11 ottobre 2013 rifiutando la trasmissione di informazioni su Santorini.

Nuovamente sollecitata il 16 gennaio 2014, la Bafin ha replicato il 6 febbraio 2014 sostenendo che DB ha venduto a MPS i titoli sottostanti Santorini facendo ricorso ad un intermediario, Abaxbank.

"La Bafin peraltro concludeva affermando che sarebbe stato avviato uno 'special audit' ad esito del quale avrebbe trasmesso eventuali informazioni di interesse per la Consob", ha detto Apponi.

In ogni caso gli elementi inseriti nella risposta non coincidevano con quanto rappresentato da MPS in bilancio e con quanto accertato da Consob. Solo dopo le risultanze delle indagini della Procura Consob riesce ad accertare che le modalità di contabilizzazione di Santorini "non erano conformi ai principi contabili IAS/IFRS".

"Gli elementi informativi acquisiti per il tramite della Procura di Milano nel corso del 2016 hanno consentito anche di chiarire taluni aspetti concernenti l’ideazione e la strutturazione dell'operazione Santorini e le relative modalità di provvista dei titoli sottostanti", ha aggiunto Apponi.

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