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Natale “primaverile”: preoccupa il clima pazzo

(foto MichaelGaida_Pixabay)
(foto MichaelGaida_Pixabay)

Un Natale insolitamente tiepido e picchi di caldo durante l'anno che hanno sballato il consueto ciclo delle stagioni e ora rischiano di mettere in ginocchio l'agricoltura. L'allarme è lanciato dalla Coldiretti, che segnala come questo 2019 sia stato il quarto anno più caldo dal 1800 ad oggi.

VIDEO - Clima: l'ultimo decennio è probabilmente il più caldo di sempre

Coldiretti si basa sugli ultimi dati di Isac Cnr dei primi dieci undici mesi dell'anno, che rileva le temperature da oltre 200 anni. La classifica degli anni interi più caldi lungo la Penisola negli ultimi due secoli si concentra nell'ultimo periodo e comprende il 2018, il 2015, il 2014 e il 2003.

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La temperatura media registrata nei primi undici mesi dell'anno è stata superiore di 0,88 gradi rispetto alla media storica. In effetti, se non fosse per il calendario, sembrerebbe di essere a Pasqua. In quasi tutta Italia, si registrano temperature anomale, troppo miti per gli inverni cui siamo abituati. Bagni a Mondello quasi come se fosse estate, la notte di Natale insolitamente tiepida a Torino, a Milano si passeggia dopo il pranzo del 25 con un soprabito leggero...

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"Gli effetti del caldo - sottolinea la Coldiretti - si fanno sentire sulla natura dove sono stati sconvolti i normali cicli stagionali come in Puglia dove gli alberi di pero a causa del clima pazzo sono già in fiore a dicembre mentre a nulla vale più la programmazione degli agricoltori che raccolgono broccoli, cavoli, sedano, prezzemolo, finocchi, cicorie, bietole, tutti maturati contemporaneamente per le temperature primaverili. A preoccupare - precisa la Coldiretti - adesso è l'effetto del possibile improvviso abbassamento della temperatura sulle piante in fiore con effetti disastrosi sulla raccolta dei frutti primaverile ed estiva". L'agricoltura italiana - continua la Coldiretti - si trova ad affrontare fenomeni controversi, dove in poche ore si alternano eccezionali ondate di maltempo a siccità perdurante. L'ultimo autunno 2019 si è infatti chiuso con in media quasi 4 nubifragi al giorno fra tempeste di pioggia, neve, vento, trombe d'aria e grandine, con un aumento del 21% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e centinaia di milioni di danni nelle campagne.

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