Nazioni sviluppate raggiungeranno obiettivo fondi clima con 3 anni di ritardo
OTTAWA (Reuters) - I paesi sviluppati saranno in ritardo di quasi tre anni rispetto all'impegno di mettere in campo un totale di 500 miliardi di dollari per aiutare i paesi più poveri ad affrontare l'emergenza climatica e dovranno realizzare che questo ritardo ha danneggiato la fiducia reciproca.
A dirlo è Alok Sharma, il presidente della conferenza climatica Cop26.
Nel 2009 le nazioni più ricche si sono impegnate a devolvere 100 miliardi all'anno per cinque anni, a partire dal 2020. Ma il piano su come raggiungere questo obiettivo, elaborato da Canada e Germania in vista dell'incontro Cop26 in Scozia, prevede adesso che il target annuale non sarà raggiunto prima del 2023.
La finanza climatica è una questione di cruciale importanza per il vertice, che punta a impegni più ambiziosi da parte degli Stati per limitare il cambiamento climatico. L'incapacità di raggiungere il target è un simbolo di promesse infrante che complica gli sforzi per fissare obiettivi volti all'incremento dell'aiuto climatico.
"Comprensibilmente, questo stato di cose è fonte di profonda frustrazione per i paesi in via di sviluppo" ha detto Sharma nel corso di una conferenza stampa trasmessa in tv. "L'obiettivo di questo piano è quello di ricostruire la fiducia ... i paesi dovranno rispettare gli impegni".
Canada e Germania hanno detto di aspettarsi progressi significativi nel 2022 e di essere fiduciose che l'obiettivo di 100 miliardi sarà raggiunto nel 2023.
"I dati ci danno anche fiducia che saremo con ogni probabilità in grado di mobilitare oltre 100 miliardi di dollari l'anno da lì in poi", si legge nel piano di 12 pagine.
(Tradotto da Luca Fratangelo in redazione a Danzica, in redazione a Milano Sabina Suzzi)