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Non solo auto: le minacce di Trump spaventano i mercati

Autoveicoli costruiti in Messico e venduti negli Stati Uniti: per loro ci sarà una tassa del 35%. Il motivo? Il commercio, stando alle sue dichiarazioni, è fatto anche di reciprocità e per il settore auto Usa questo elemento non esiste: troppe mercedes Benz s a New York, nessuna Chevrolet a Berlino. Anche questo contribuisce ad alimentare il clima teso sui mercati. Alle 15 l'indice Ftse Mib era in calo dell'1,1%, in compagnia del Dax a -0,6% e del Cac 40 di Parigi sulla stessa scia a -0,65%.

La questione auto

Questa una delle prime stangate che il futuro presidente Usa, Donald Trump potrebbe decidere per difendere, a suo dire, gli interessi dell'economia Usa. Minacce che, per il momento, anche se solo teoriche, stanno dando i loro frutti visto che in Europa, il comparto auto sta segnando una pessima performance. Una dimostrazione anche di quanto dichiarato dall'uscente capo della Cia John Brennan, il quale ha consigliato a Trump di “moderarsi” sia nell'uso dei social che nelle dichiarazioni, viste le conseguenze a livello internazionale. Nella stessa intervista al Sunday Times in cui minacciava i produttori auto europei, infatti, ha definito obsoleta un'istituzione come la Nato: il problema, secondo la sua idea, sarebbe l'incapacità di poter combattere il terrorismo islamico e, sopratutto, il fatto che i componenti non pagherebbero quote adeguate. A questo punto la domanda del repubblicano: perché proteggere queste nazioni? E ancora, Trump ha duramente criticato Angela Merkel, Cancelliere tedesco per il quale ha però ribadito grande stima, per l'errore di aver accolto il flusso di migranti tra i confini della Germania, ha confermato la sua intenzione di attivarsi per cancellare le sanzioni alla Russia, definite ormai inutili, ha annunciato limitazioni per i viaggi negli States. In particolare, proprio partendo da questa notizia, Trump ha parlato di restrizioni anche per i passeggeri europei oltre che di controlli estremi per tutti coloro che provengono da zone del mondo notoriamente considerate a rischio.

Brexit, Nato&Co

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Come se ciò non bastasse, si è complimentato con il Regno Unito per la sua scelta di sposare la Brexit (annunciando l'intenzione di chiudere una serie di accordi commerciali proprio con la Gran Bretagna) e uscire dall'Unione Europea, vista solo come uno strumento usato dalla Germania per raggiungere i propri scopi. Un'Unione Europea, dunque, assolutamente inutile e destinata ad essere distrutta da un grimaldello che essa stessa non è in grado di gestire, la crisi dei migranti,appunto, che proprio in Germania ha fatto vedere tutte le sue conseguenze peggiori con i recenti attentati a Berlino. Oltre queste dichiarazioni, da notare che continuano a rimanere nell'ambito dei proclami senza i particolari tecnici che sarebbe opportuno fornire, il tycoon ha sottolineato come abbia intenzione anche di sostituire l'Obamacare con un piano di assistenza sanitaria per tutta la popolazione. I particolari del piano di assistenza? Non prima che arrivi la conferma del ministro della Sanità Tom Price per presentarlo speaker della Camera Paul Ryan e al leader della maggioranza in Senato, Mitch McConnell. In altre parole: aspettare.

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