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La nuova scommessa diventa l’oro?

Si torna a scommettere sull’oro. E sono due importanti mosse a livello mondiale che fanno crescere l’attenzione sul metallo prezioso: una recente operazione della ICBC Standard Bank e le ultime scelte di investimento di George Soros.

Partiamo dalla prima. L’ICBC Standard Bank è un gruppo finanziario nato dalla fusione tra la cinese Industrial and Commercial Bank of China e la sudafricana Standard Bank, che, stando a quanto riferisce il The Guardian, avrebbe acquistato da Barclays (Londra: BARC.L - notizie) un caveau con 2mila tonnellate d’oro, ovvero più di 80 miliardi di dollari in lingotti d’oro. Quello coinvolto nell’operazione sarebbe il primo fra i depositi aurei londinesi ad essere venduto ai cinesi.

Al momento non è ancora stato reso noto quanto ICBC Standard Bank abbia pagato per aggiudicarsi il deposito. L’operazione finanziaria, comunque, dovrebbe essere completata al più tardi a luglio. Barclays aveva aperto il caveau nel 2012 dopo un più di un anno di lavori necessari alla sua costruzione.

Il responsabile per le commodity della banca, Mark Bucombe, ha spiegato che il nuovo acquisto dovrebbe consentire a Icbc (HKSE: 1398-OL.HK - notizie) “di perseguire meglio la strategia di diventare una delle maggiori banche cinesi sul mercato dei metalli preziosi; l’acquisizione di un caveau di metalli ci consente di espandere i nostri servizi”.

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Icbc, tra l’altro, nei giorni scorsi era entrata fra i partecipanti del clearing londinese, dove non si vedeva un nuovo ingresso da dieci anni; da aprile, invece, è divenuta market maker per l’Lbma Gold Price, l’erede del fixing dell’oro. Parallelamente Barclays si sta allontanando dal giro dei metalli preziosi in seguito all’inchiesta giudiziaria per presunte manipolazioni dei prezzi.

George Soros

Il finanziere statunitense ha deciso di rifugiarsi nell’oro. Stando alle comunicazioni rese pubbliche dalla Sec (ossia la Consob americana), il fondo guidato dal finanziere di origine ungherese ha tagliato del 37% l’esposizione al mercato azionario Usa e ha acquistato opzioni call su 1,05 milioni di titoli Spdr Gold Trust, un Etf che riproduce il prezzo dell'oro.

Soros ritiene che i problemi della Cina provocheranno un aumento delle pressioni deflazionistiche, il ribasso delle borse e il rialzo dei prezzi dei titoli di Stato Usa.

Lo scorso mese Soros aveva puntato il dito contro gli “sviluppi preoccupanti” in Cina e aveva citato l’impatto delle misure anti corruzione sui flussi di capitale in fuga e la bolla immobiliare che si “autoalimenta”. Soros aveva sottolineato come l’economia cinese sia alimentata dai debiti e che ricordi da vicino quella americana nel periodo 2007-2008, appena precedente allo scoppio della crisi dei mutui subprime.

Soros Fund Management ha inoltre rivelato di aver ceduto la partecipazione detenuta nei siti di viaggio Expedia (NasdaqGS: EXPE - notizie) e TripAdvisor (NasdaqGS: TRIP - notizie) e nelle compagnie aeree Delta e JetBlue e di aver assunto una piccola posizione in United Continental Holdings. Il fondo ha continuato a ridurre la sua esposizione a settori legati all'andamento delle materie prime riducendo le partecipazioni in Dow Chemical (Hannover: DCH1.HA - notizie) , Penn Virginia (Other OTC: PVAYL - notizie) , Kinder Morgan (Xetra: 2KD.DE - notizie) e Baker Hughes e ha chiuso il suo investimento in un Etf legato all'andamento delle società attive nella produzione ed esplorazione petrolifera rispetto agli 1,9 milioni di opzioni call al 31 dicembre.

Autore: Forexlibero.com Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online