Paolo Nespoli: "Ho avuto un tumore cerebrale: non mi aspetto di tornare come prima, ma vado avanti"
Il futuro? “Dopo il tumore, mi sento alla fine di un tunnel, guardo avanti e vedo la luce. Non mi aspetto di ritornare normale, ma con la maggior parte della capacità che avevo prima, per continuare a viaggiare, a fare le conferenze, a parlare con i ragazzi, a spronarli a fare l’impossibile. Vedo queste cose nel mio futuro”. A parlare sulle pagine del Corriere della Sera è Paolo Nespoli, ex astronauta, ingegnere e militare italiano.
Lo scorso anno Nespoli ha scoperto di essere affetto da un linfoma B cerebrale, per cui ha dovuto affrontare chemioterapia, riabilitazione per ricominciare a camminare, autotrapianto di cellule staminali. Dopo la battaglia, Nespoli è tornato a parlare in pubblico all’Italian Tech Week di Torino e racconta:
“Cosa ha pensato quando il neurochirurgo mi ha riferito l’esito della biopsia? Confesso di non aver pensato molto… So solo che il medico ha detto che c’erano buone probabilità di cura, non dico di guarigione. Quindi gli ho risposto: facciamo tutto quello che c’è da fare”.
A chi gli domanda se abbia temuto di non farcela e che effetto gli abbia fatto vedere il suo corpo trasformato, replica:
“No, di non farcela mai. Però forse avevo sottovalutato la pesantezza delle cure” [...] Ho sempre pensato che sarebbe stata una cosa passeggera e che bisognasse portare pazienza, che alla fine di questa cosa sarei tornato come prima. Ora mi rendo conto che forse non tornerò mai come prima, ma credo di avere buone chance di rimettermi a posto”.
Questo articolo è originariamente apparso su L'HuffPost ed è stato aggiornato.