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Papa, messaggio a Davos: ridistribuizione più equa ricchezze

CITTA' DEL VATICANO (Reuters) - L'imprenditoria ha contribuito a ridurre la povertà di molti nel mondo, ma ha portao anche a una "diffusa esclusione sociale", e ora serve l'impegno a una distribuzione più equa della ricchezza. Lo scrive Papa Francesco in una lettera ai partecipanti al World Economic Forum di Davos, in Svizzera, che inizia domani. "Occorre riconoscere il ruolo fondamentale che l'imprenditoria moderna ha avuto in tali cambiamenti epocali, stimolando e sviluppando le immense risorse dell'intelligenza umana. Tuttavia, i successi raggiunti, pur avendo ridotto la povertà per un grande numero di persone, non di rado hanno portato anche ad una diffusa esclusione sociale", scrive il capo della Chiesa cattolica. "Infatti, la maggior parte degli uomini e delle donne del nostro tempo continua a vivere ancora una quotidiana precarietà, con conseguenze spesso drammatiche". E ai partecipanti di Davos il Papa ha ricordato l'importanza di lottare contro la fame e le condizioni di vita dei profughi: "Non si può tollerare che migliaia di persone muoiano ogni giorno di fame, pur essendo disponibili ingenti quantità di cibo, che spesso vengono semplicemente sprecate. Parimenti, non possono lasciare indifferenti i numerosi profughi in cerca di condizioni di vita minimamente degne, che non solo non trovano accoglienza, ma non di rado vanno incontro alla morte in viaggi disumani". Per Papa Bergoglio la crescita economica è importante e presuppone la "crescita in equità", che però esige "qualcosa di più", cioè un "visione trascedente della persona". E anche "decisioni, meccanismi e processi volti a una più equa distribuzione delle ricchezze, alla creazione di opportunità di lavoro e a una promozione integrale dei poveri che superi il mero assistenzialismo". "Vi chiedo di fare in modo che la ricchezza sia al servizio dell'umanità e non la governi", è l'appello del pontefice. Sul sito it.reuters.com le notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia