Parler, messo offline il social network dell'ultradestra
Parler, il social media preferito dall'ultradestra, è stato messo offline. Amazon, Apple e Google hanno annunciato che non ospiteranno più il social sulle loro piattaforme.
Dopo che i colossi del web gli hanno negato ogni possibilità di apparizione su Internet, Parler è rimasto senza servizio di hosting. "Tutti i venditori, dai servizi di messaggi di testo ai fornitori di email ai nostri avvocati ci hanno lasciato nello stesso giorno" ha detto l'amministratore delegato John Matze a Fox News.
Il "Twitter della destra", come è stato definito, rischia perciò di scomparire. Ma perché i big del web gli hanno voltato le spalle? Parler ospita i conservatori e gli estremisti banditi dagli altri social media, ed è finito nell'occhio del ciclone dopo le violenze di mercoledì scorso a Capitol Hill, a Washington. Gli estremisti di destra avrebbero formato una rete su Parler, amplificando l'onda d'odio che si è poi riversata al Campidoglio durante la proclamazione di Joe Biden a presidente dello Stati Uniti.
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Durante l'assalto a Capitol Hill sono morte cinque persone, tra cui un agente di polizia. Proprio perché si ritiene che Parler abbia avuto un ruolo nelle violenze, rilanciando le teorie di cospirazionisti, estremisti di destra e dei sostenitori del presidente uscente Donald Trump, il servizio è stato reso inattivo.
La scelta di renderlo offline arriva proprio nel giorno in cui le azioni di Twitter hanno perso fino all'8,3% nel pre-market, prima di assestarsi su una perdita del 6,4%. Qualche giorno fa il social media ha infatti escluso in modo permanente Donald Trump che, come ricorda Bloomberg, aveva 88 milioni di follower.
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