Pensioni, Ocse chiede altri sforzi a Italia per sostenibilità sistema
ROMA (Reuters) - Il sistema pensionistico italiano dovrà essere ulteriormente ritoccato nei prossimi anni per garantirne la sostenibilità contabile, nonostante le recenti riforme che hanno portato a un innalzamento dell'età di uscita dal lavoro. Lo dice l'Ocse nelle Pension Policy Notes sull'Italia diffuse oggi e presentate dall'Inps. "Anche se la normale età pensionabile raggiungerà i 67 anni nel 2019 sia per gli uomini che per le donne e aumenterà automaticamente in linea con la speranza di vita a 65 anni di età dopo il 2018, la sostenibilità del sistema pensionistico richiede ulteriori sforzi negli anni a venire", si legge nel rapporto. "Nel breve periodo ulteriori risorse sono necessarie per ridurre al minimo l'impatto della recente sentenza della Corte Costituzionale", aggiunge l'istituto di Parigi. La Consulta ha deliberato a maggio 2015 i rimborsi per i pensionati con assegni tra 3 e 6 volte il minimo che hanno subito perdite di reddito a causa del blocco dell'indicizzazione nel 2012-2013. L'Italia, poi, ha i secondi contributi previdenziali più elevati dell'area Ocse con il 33% applicato alla maggior parte dei dipendenti privati, e una spesa pubblica per le pensioni che rispetto al Pil si è attestata nel 2013 al 15,7%, anche questa ai primi posti. Ad appesantire il quadro anche la ricerca presentata sempre stamani dall'Inps dalla quale si ricava che, per i nati nel 1980, si stimano pensioni del 25% più basse di quelle di oggi, carriere più lunghe anche in rapporto alla speranza di vita, problemi per chi perderà il lavoro sotto i 70 anni in caso di bassi salari e problemi di adeguatezza dell'assegno con una crescita del Pil intorno all'1% e interruzioni di lavoro. (Francesca Piscioneri) Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia