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Pensioni, per i giovani ipotesi assegno minimo da 650 euro

In concreto la proposta riguarda l’introduzione di un assegno minimo di 650 euro mensili per chi è in possesso di 20 anni di contribuzione. (LaPresse)
In concreto la proposta riguarda l’introduzione di un assegno minimo di 650 euro mensili per chi è in possesso di 20 anni di contribuzione. (LaPresse)

Pensione contributiva minima di garanzia di 650 euro mensili per chi è in possesso di 20 anni di contribuzione, meccanismi di uscita che non penalizzino le donne e rafforzamento della previdenza complementare. Sono questi i temi in coma all’agenda pensionistica delle prossime settimane, con lo sguardo rivolto alla legge di bilancio autunnale.

Governo e sindacati sono sostanzialmente d’accordo, anche se hanno ricette diverse. I temi da affrontare sono emersi nel corso del seminario organizzato dal Pd, dal titolo “giovani e pensioni”, al quale hanno partecipato, tra gli altri, il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, il vicesegretario del Pd, Maurizio Martina, il responsabile lavoro dem, Tommaso Nannicini e i leader di Cgil, Cisl e Uil.

Il ministro del Lavoro Poletti ha sottolineato che quella della pensione contributiva di garanzia è una delle questioni da affrontare in tempo rapidi.
Il ministro del Lavoro Poletti ha sottolineato che quella della pensione contributiva di garanzia è una delle questioni da affrontare in tempo rapidi.

In concreto la proposta riguarda l’introduzione di un assegno minimo di 650 euro mensili per chi è in possesso di 20 anni di contribuzione. A illustrarla è stato Stefano Patriarca, consigliere economico di palazzo Chigi. Il trattamento di garanzia per i giovani, e per tutti coloro che sono stati assunti dal 1° gennaio 1996, in particolare se con carriere discontinue, che non beneficiano delle integrazioni al minimo previste invece dal sistema retributivo, si dovrebbe tradurre in “un minimo previdenziale, come nel retributivo, che si può immaginare, a 650 euro per chi ha 20 anni di contributi, che possono aumentare di 30 euro al mese per ogni anno in più fino a un massimo di mille euro”.

Il ministro del Lavoro Poletti ha sottolineato che quella della pensione contributiva di garanzia è una delle questioni da affrontare in tempo rapidi, pur tenendo conto della sostenibilità del sistema, come già concordato nell’accordo con i sindacati del settembre del 2016. La priorità resta la riduzione delle penalizzazioni per le donne e i giovani, come confermato dal 26 per cento di domande di accesso all’Ape social presentate dalle donne.