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Peopleperhour: una vetrina globale per i liberi professionisti

Web Designer
Web Designer

Si chiama Peopleperhour e, come si intuisce dal nome, questa piattaforma riservata ai liberi professionisti avvicina i liberi professionisti alle imprese e viceversa, mettendo in rete le competenze non con una semplice vetrina dei propri skill, ma con una vera e propria offerta oraria delle proprie prestazioni.

I singoli professionisti si iscrivono, fissano un prezzo per le proprie competenze, la tariffa oraria del proprio lavoro e compilano una scheda nella quale descrivono il contenuto della loro offerta, con le opportune tag. Diversamente da quanto accade su eBay dove si giudica l’affidabilità del venditore, su Peopleperhour il giudizio è reciproco: chi presta i propri servizi verrà giudicato a lavoro portato a termine e chi “paga” verrà allo stesso modo giudicato in merito alla puntualità nella corresponsione delle spettanze.

Dal reclutamento all’invio del lavoro, dal pagamento alla valutazione, la stragrande maggioranza degli “affari” di Peopleperhour avviene online e, proprio per questo motivo, sono i mestieri del web quelli che affollano le aree specifiche di questo portale dell’outsourcing: dagli specialisti del design agli sviluppatori e programmatori, dai produttori di contenuti ai comunicatori e promotori, i professionisti si iscrivono e aspettano che aziende, startup o altri professionisti li contattino coinvolgendoli attivamente nei propri progetti. Ma allo stesso tempo privati e aziende possono richiedere delle prestazioni fissando il prezzo che sono disposti a pagare. Spulciando nelle offerte ai freelance si trova il fidanzato che vuole un fumetto della Marvel personalizzato da regalare alla sua ragazza oppure l’azienda che vuole effettuare il restyling del proprio sito su Wordpress. Quando il professionista trova l’offerta e il prezzo adeguato per portarla a termine non ha che da inviare la propria candidatura.

Naturalmente le ricerche possono essere filtrate sia attraverso la località, sia  attraverso i prezzi.
Dopo l’accordo le parti si confronteranno nella sezione WorkStream dove è possibile ripercorrere la timeline del lavoro e comunicare con le parti coinvolte nel progetto, al termine le due parti si giudicano reciprocamente.

L’accesso alla piattaforma è gratuito, ma Peopleperhour trattiene una percentuale del 3,5% a pagamento avvenuto. Per evitare che i freelance “aggancino” i clienti sulla piattaforma e poi prendano accordi al di fuori di essa, il portale trattiene il 15% sui primi 210 euro fatturati e ne rimborsa l’11,5% alla fine del mese solo se si lavora con continuità passando attraverso la piattaforma. Se si abbandona il recruiting dei clienti online l’iter riparte da zero. Per quanto riguarda le aziende, invece, viene trattenuta una percentuale dell’1,9% corrispondente al costo di transazione.

Come avviene su LinkedIn, il professionista può essere sostenuto grazie agli endorsements e scalare il ranking della sua nicchia di competenza, in modo da essere maggiormente visibile e competitivo.
Il sito non specifica il trattamento fiscale dei proventi generati dalle remunerazioni acquisite sul mercato globale, anche se spiega che il sistema è “easy” e che anche “il commercialista sarà contento”. 

Pensando al caso italiano appare evidente come una piattaforma del genere sia adatta soprattutto per le partite Iva, anche se va detto che il sistema dei voucher orari, proposto come una semplificazione normativa per i lavoratori saltuari, non ha ancora attecchito nel mercato del lavoro.  Chi vuole mettersi in gioco si può iscrivere loggandosi con Facebook e con LinkedIn: con quest’ultima soluzione vengono riversate nel proprio account molte informazioni del social professionale.