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Perquisizioni a Rai, Mediaset e La7, 44 indagati per appalti

Il cavallo di viale Mazzini, sede della Rai a Roma. REUTERS/Hand Out/Paolo Tonon (Reuters)

ROMA (Reuters) - La Guardia di Finanza oggi ha effettuato una serie di perquisizioni in Rai, Mediaset, La7 e Infront nell'ambito di un'inchiesta della procura di Roma che vede indagate 44 persone, per lo più dirigenti e funzionari delle quattro società ed emittenti, con l'accusa di aver affidato appalti all'imprenditore David Biancifiori in cambio di tangenti. Lo riferiscono una fonte giudiziaria e una investigativa. Le perquisizioni sono confermate anche da Rai, La7 e Infront. Secondo la prima fonte, una delle circa 60 perquisizioni effettuate dal Nucleo di polizia tributaria delle Fiamme gialle ha interessato anche la Presidenza del Consiglio, perché in passato l'imprenditore indagato avrebbe avuto rapporti con il Dipartimento risorse strumentali. Nessun commento, al momento, dalla Presidenza. Sempre secondo la fonte giudiziaria, tra gli indagati figurano due persone, accusate di corruzione, che in passato hanno lavorato nello staff dell'ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi: Roberto Gasparotti e Giovanni Mastropietro, che non è stato possibile contattare. Al momento non è stato possibile ottenere un commento neanche da Palazzo Grazioli. Secondo il pm romano Paolo Ielo che coordina l'inchiesta, Biancifiori - dal quale al momento non è stato possibile avere una dichiarazione - deve rispondere di concorso in corruzione e appropriazione indebita, false fatturazioni e turbativa d'asta. L'imprenditore, secondo la procura, avrebbe pagato le tangenti attraverso sovrafatturazioni per i lavori che venivano affidati alle sue società; in alcuni casi avrebbe ottenuto invece gli appalti in cambio di utilità come vacanze, biglietti aerei o assunzioni. Gli indagati della Rai, che avrebbero commesso il reato nello svolgimento di un servizio pubblico, sono accusati di concorso in corruzione. Gli altri indagati devono rispondere invece di appropriazione indebita. In una nota, la Rai "garantisce la massima collaborazione all’Autorità Giudiziaria" e precisa che l'area interessata dalle indagini è stata "oggetto di verifiche interne che hanno comportato interventi organizzativi e disciplinari". Con un breve comunicato diffuso in serata, Mediaset ha detto di essere parte lesa nell'inchiesta, che "i dipendenti accusati di infedeltà sono stati sospesi in attesa di ulteriori elementi" e che l'azienda collabora alle indagini. La7, sempre in una nota, "si riserva di costituirsi parte civile nell'eventuale processo penale per chiedere il risarcimento di tutti i danni subiti". Una portavoce di Infront dice che la società è parte lesa. Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia