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Petrolio Greggio: i Prezzi Puntano ai Massimi degli Ultimi Sette Anni

I prezzi del petrolio greggio quotato in dollari al Nymex hanno aperto la settimana conservando apparentemente lo slancio rialzista della scorsa ottava. Alle 16:52 CET il contratto future con scadenza a novembre guadagna un +1.78% a quota 75.30, in progressivo avvicinamento alla linea dei 76.90/77.00. Quest’ultimo livello rappresenta la resistenza di lungo periodo, coincidente con i massimi toccati una prima volta nell’ottobre 2018 e, più recentemente, a luglio di quest’anno. Oltrepassando quota 77.00 il greggio tornerebbe ad evidenziare quotazioni che non si registravano dal 2014 e si potrebbero cominciare ad introdurre proiezioni tecniche di tendenza fin oltre quota 100.

Goldman Sachs prevede ulteriori rialzi in inverno

Goldman Sachs ha rivisto oggi al rialzo le proprie previsioni per i prezzi del petrolio greggio a fine anno, a causa del calo patito dalle forniture globali per via degli uragani estivi nelle zone estrattive USA. Come riporta Reuters, a concorrere all’upgrade ci si è messa anche la domanda generalizzata in progressivo aumento, visto il calo delle preoccupazioni legate alla variante Delta del coronavirus. La scorsa settimana i future sul Brent, che in questa fase tende ad anticipare per grandi linee i movimenti del WTI, hanno raggiunto i massimi da tre anni. La produzione globale avanza infatti a singhiozzo e questo ha costretto diverse società energetiche Europee ad utilizzare grandi quantità di greggio prelevandole dalle proprie scorte. Istruttivo a questo riguardo è stato il commento di Goldman Sachs: “Abbiamo a lungo mantenuto una visione rialzista del petrolio, ma l’attuale incremento di domanda rispetto all’offerta globale è addirittura maggiore di quanto ci aspettassimo. I danni legati al Covid sono stati riassorbiti più rapidamente delle attese ed i livelli di produzione globale rimangono nel contempo al di sotto delle previsioni di consenso”.

Due le incognite dal lato della domanda

All’inizio di questo mese l’OPEC+, il cartello dei Paesi esportatori di petrolio e dei loro alleati, aveva accettato di attenersi ad un programma di eliminazione graduale dei tagli-record alla produzione che erano stati introdotti in piena crisi pandemica. Il calo delle forniture causato dell’uragano Ida ha però più che compensato l’aumento della produzione dell’OPEC+ da luglio, di fatto annullandone gli effetti sul prezzo. Dal lato della domanda, Goldman Sachs ha affermato di attendersi per quest’inverno una carenza globale di gas, il che si tradurrà necessariamente in un aumento della produzione di energia elettrica a petrolio. Tra le varie incognite per i prossimi mesi vengono tuttavia segnalate anche una possibile nuova variante del virus, che potrebbe pesare sulla domanda, oppure un aumento più rapido ed aggressivo della produzione OPEC+, unici veri rischi per le prospettive rialziste.

Il Quadro Tecnico per il Petrolio Greggio

Su grafico intraday è visibile una prima serie di resistenze concentrate nell’area fra 75.62/82 e, appena sopra, ulteriori resistenze nell’area fra 76.10/76.22. Tali resistenze potrebbero generare l’avvio di prese di beneficio in particolare fra oggi e mercoledì, ma è bene sottolineare che allo stato attuale non sono visibili indicazioni di esaurimento del trend rialzista che prosegue da fine agosto. I supporti di breve periodo posti a 74.40 e 73.35/55, punti di probabile reazione in caso di arretramenti. Le proiezioni, una volta oltrepassare le resistenze già menzionate, legittimerebbero obiettivi fra 78.30/79.00. Lo scenario tecnico andrebbe rivisto solo in caso di violazione del secondo supporto, meglio se confermata da almeno una chiusura su grafico a 30 minuti sotto 73.35.

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This article was originally posted on FX Empire

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