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Piazza Affari: le aree su cui intervenire e i titoli buy e sell

Di (KSE: 003160.KS - notizie) seguito riportiamo l'intervista realizzata a Fabrizio Brasili, analista finanziario, al quale abbiamo rivolto alcune domande sull'attuale situazione dei mercati e in particolare di Piazza Affari.
Chi volesse contattare Fabrizio Brasili può scrivere all'indirizzo email: f.bsuperguru@yahoo.it.

Le ultime indicazioni della BCE (Toronto: BCE-PRA.TO - notizie) hanno soddisfatto i mercati che hanno reagito positivamente dopo l’annuncio del tapering. Le Borse faranno ancora bene nel breve?

Come già risposto in interviste precedenti, anche in occasione del meeting della BCE, anche per l'effetto sell on news, il nostro mercato o meglio il future Dicembre/Marzo, che è quello che più utilizziamo, si è dimostrato debole, così come quello spagnolo, quest'ultimo però per altri motivi, legati alle tensioni sulla Catalogna.

Tutti gli altri mercati europei sono da noi invece visti sempre tonici e ben tenuti sui massimi ed anche oltre. Al contrario evidentemente, e per effetto anche del dollaro forte, i mercati USA, con l'eccezione del Nasdaq (Francoforte: 813516 - notizie) , sulla scia dei risultati trimestrali e delle performances monstre delle 5 Big Cap: Amazon, Facebook (NasdaqGS: FB - notizie) , Apple (NasdaqGS: AAPL - notizie) , Microsoft (Euronext: MSF.NX - notizie) ed Alphabet (Xetra: ABEA.DE - notizie) .
In fotocopia i mercati asiatici, con l'unica eccezione del Nikkei, ormai senza freni da un paio di settimane, dopo aver rotto le più importanti resistenze.

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A Piazza Affari si è avuto un bel recupero con un ritorno dei corsi sui massimi dell’anno. Si aspetta ulteriori evoluzioni positive per il Ftse Mib nel breve?

Come già segnalato prima, ma entrando più in dettaglio, il quadro a Piazza Affari non dovrebbe mutare nel breve, con un future sempre inondato di vendite e con scarsi volumi in prossimità dell'importante resistenza dei 22.900 punti. Quest'ultima soglia è stata recentemente ritoccata, ma la tenuta della stessa ha riportato i corsi proprio sui supporti intermedi di breve termine a 22.550 punti, vecchia resistenza.

Da qui non si scappa ed anche proiettandoci verso il breve medio termine si potrà assistere ad un range leggermente più ampio, con movimenti più facilmente verso i 22.200 che in direzione dei 23.200 punti, senza escludere veloci estensioni intraday anche sui 21.800/21.900 punti.
Con un margine di sicurezza più ampio ed a medio termine si possono ipotizzare aree di intervento a 21.500 e a 23.500, molto meglio con le opzioni.

ENI (Londra: 0N9S.L - notizie) ha indietreggiato dopo la trimestrale, mentre Saipem (Londra: 0NWY.L - notizie) ha messo a segno un rally a doppia cifra. Come valuta l’attuale impostazione di questi due titoli e quali indicazioni ci può fornire per entrambi?

Per un sano trading, ai prezzi di venerdì noi saremmo venditori di Saipem e compratori di ENI nello stesso momento, anche se quest'ultimo titolo ha un prezzo di intervento tecnico sui 13,20 euro, ma lo copriremmo all'istante, con vendita di opzioni call at money e out of the money, come suggerito ai nostri abbonati lettera operativa.
Il titolo Eni (Euronext: ENI.NX - notizie) è un classico per questo tipo di operatività, anche se condizionato dal petrolio, oltre ad avere un range ben delimitato fra 12,50/13 e 15/15,50 euro, senza dimenticare l'ottima cedola continuativa.

Le utilities hanno allungato il passo dopo gli annunci della BCE, beneficiando del calo dei rendimenti obbligazionari. Qual è la sua view in particolare su Enel (Londra: 0NRE.L - notizie) e Italgas?

Siamo sempre molto lontani, per non dire fuori da questo settore, ma se dovessimo buttare dalla torre uno dei due, vendere comunque, lo faremmo con Enel.
Magari faremmo salire la più reattiva Snam (Amsterdam: QE6.AS - notizie) , ma sempre ed a maggior ragione con vendita di opzioni call e put con lunga scadenza, ad esempio giugno, e soprattutto molto out of the money, per entrambe le tipologie. Se non altro saremmo più sicuri di incassare una bella cedola e il "premio" opzionario. Naturalmente assistiti da professionisti.

Il petrolio ha strappato al rialzo prima del week-end, allungando in direzione dei 54 dollari al barile. La tendenza in atto è destinata a proseguire?

Più che una ulteriore accelerazione del petrolio Wti, mi aspetto un ritorno sui 52/52,50 dollari, solido supporto di breve medio termine. Prevedo un'accentuarsi della distanza fra il Brent ed il fratello americano che si stava avvicinando al 15%, poi parzialmente corretto nell'ultima seduta della settimana.

Tutto ciò non potrà far altro che accentuare l'estrazione più conveniente dello Shale oil, con evidenti effetti domino prima sul Wti e poi sul Brent.
Aspettiamoci quindi un ritorno altalenante, sempre rispettivamente sui 52,00/52,50 e 56/56,50 dollari.

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