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Piazza Affari: dove porteranno i recenti recuperi? I titoli hot

Di (KSE: 003160.KS - notizie) seguito riportiamo l’intervista realizzata a Gianvito D’Angelo, trader professionista che coniuga analisi intraday e multiday su futures, azioni e forex. Chi volesse contattare Gianvito D’Angelo può scrivere all’indirizzo email: supergianvi@gmail.com, oppure richiedere la sua amicizia su Facebook (NasdaqGS: FB - notizie) .

L'indice Ftse Mib ha violato la soglia dei 17.000 punti nelle ultime giornate. La fase laterale cui abbiamo assistito di recente si può considerare conclusa? Come cambia lo scenario per il mercato?

E' interessante parlare in generale di mercato laterale perchè quando diciamo ciò stiamo dando un po' ragione ad una delle frasi più note e più usate nel trading: "La maggior parte del tempo il mercato non manifesta un trend ed è appunto in laterale".
In realtà a ben guardare il mercato non è quasi mai laterale perchè questo vuol dire che in un dato orizzonte temporale, ad esempio un mese, il prezzo si trova ad un certo livello e al momento in cui osserviamo si trova sullo stesso.

Quello che bisognerebbe fare è modificare l'orizzonte temporale che prendiamo in analisi e se ragioniamo in quest'ottica anche per il recente passato ci rendiamo conto di una cosa molto interessate.
L'indice Ftse Mib nei due affondi registrati ad agosto, quello all'inizio e l'altro a metà del mese, in entrambi i casi ha generato minimi più alti rispetto ai precedenti, sia in confronto a quelli di luglio in area 14.970, sia rispetto a quelli di aprile e di giugno.

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Questo vuol dire che l'indice sta provando ad invertire le sequenze di minimi decrescenti, e quando si prova ad invertire il trend il primo aspetto da considerare è il fatto che il mercato non è più capace di generare nuovi minimi e questo si visto tanto ad inizio quanto a metà agosto.
Ora non è tanto importante la rottura dei 17.000 punti di Ftse Mib, perchè siamo ancora sotto la trendline che possiamo tracciare sui massimi decrescenti a partire da marzo e quindi il modello ribassista è tecnicamente ancora in vigore.

Certo la rottura di slancio dei 17.000/17.100 è senza dubbio un buon segno, anche se stiamo assistendo ad un minimo incremento di volatilità e questo come sappiamo non è perfettamente compatibile con un trend long.
L'idea è che il Ftse Mib possa rompere la suddetta trendline sui massimi discendenti e che nell'ottica di 3-4 mesi possa arrivare a livelli record rispetto all'anno in corso.
Visto che l'anno è iniziato a 21.000 punti e l'indice è sceso fino all'area dei 15.000, mi aspetto quantomeno una parte finale del 2016 che vada a recuperare quanto di negativo è stato vissuto a inizio anno.

Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) settore bancario come valuta l'attuale impostazione di Unicredit (EUREX: DE000A163206.EX - notizie) e Intesa Sanpaolo (Amsterdam: IO6.AS - notizie) ? Quali sono i livelli da seguire nel breve?

L'attesa rottura rialzista sul Ftse Mib è stata già fatta da Intesa Sanpaolo che ha rotto la trendline potenziale sui massimi decrescenti. Questo ci dice che in qualche modo il titolo gode di una forza relativa rispetto all'indice.
Intesa Sanpaolo è in prossimità di area 2,2 euro e si trova al di sopra dei minimi segnati a marzo, aprile e maggio, per cui c'è un deciso segnale di forza da parte del titolo.

Unicredit è sempre impostato peggio rispetto ad Intesa Sanpaolo e in questo caso se andiamo a tracciare con accuratezza la trendline, ci accorgiamo che la stessa è stata rotta. Il livello di potenziale supporto/resistenza rappresentato dall'area dei 2,12/2,14 è stato riassorbito al rialzo.

Se mettiamo il grafico su base mensile ci rendiamo conto di un aspetto interessante e mi riferisco ad un livello rilevante intorno ai 2,2 euro che è stato rotto in breakout e ora sta provando a riassorbirlo.
Abbiamo anche nel caso di Unicredit un segnale di forza e questo potrebbe essere un punto di svolta per i mercati quantomeno da qui a fine anno.

Sulla scia del rialzo del prezzo del petrolio stanno guadagnando terreno ENI (Londra: 0N9S.L - notizie) e Saipem (Londra: 0NWY.L - notizie) . Quali strategie operative ci può suggerire per questi due titoli?

Per ENI il famoso livello a cavallo dei 12 euro ha svolto la funzione di supporto, oltre ad essere un'area di prezzo molto importante che risale all'estate 2011.
Se ragioniamo in un'ottica di più breve periodo, dobbiamo ricordare che su ENI, non manifestando nel lungo periodo un trend ben definito, dobbiamo comprare supporti e vendere resistenze. Non bisognerebbe tenere il titolo in portafoglio in ottica di un investimento di lunghissimo periodo, quanto piuttosto mantenerlo per settimane o mesi. E' molto probabile che un grande guadagno realizzato magari nell'arco di sei mesi, venga azzerato nei sei mesi successivi.

Bisogna identificare dei punti di ingresso ottimali, ma anche dei target, fermo restando che le aree a 11, a 12 e a 13 euro, sono state in passato dei supporti, diventando resistenze quando sono state riassorbite.
Ora la soglia dei 13 euro è nuovamente un supporto e di conseguenza le aree intorno a 14, a 15 e a 16 euro, sono tutti livelli di potenziale target per chi è entrato sul titolo o intende farlo.

La view su ENI (Euronext: ENI.NX - notizie) è positiva e su un'orizzonte temporale da luglio 2014 ad oggi il trend è short, ma sembra che la tenuta dei 13 euro possa essere un grande testa spalle rialzista capace di proiettare i prezzi in un'area compresa tra 15 e 17 euro, ossia al di sopra della neckline che potrei tracciare su questa figura di inversione.

Per Saipem in ottica di lungo periodo il trend è short, perchè il titolo da area 5 euro è solo sceso e ora vale meno di mezzo euro per azione. C'è da dire che i livelli su cui il titolo sta lavorando negli ultimi mesi sono stati resistenza prima del grandissimo rialzo che c'è stato addirittura di metà anni '90.
Siamo su un'area che è stata di breakout tra il 1993 e il 1994 e che ha portato ad un grande rialzo da 0,26 a 0,77 euro, che sembra poco in valore assoluto ma che in realtà ha visto Saipem triplicare il suo valore.

I prezzi correnti che all'epoca hanno rappresentato una resistenza, ora fungono da supporto e se guardiamo il grafico mensile ci accorgiamo che le ultime quattro candele monthly hanno un'inclinazione positiva.
E' chiaro che quattro mesi non sono ancora uno standard comparabile con un trend decennale, ma sono comunque un primo inizio tenendo conto che Saipem si trova su livelli molto importanti.

In area 0,34/0,35 euro il titolo ha trovato un supporto a giugno che ha portato a massimi più alti a luglio. Questo è sicuramente positivo e Saipem sta provando a testare i top di agosto, anche se al momento non c'è ancora riuscito per ora.
Saipem non è ancora da preferire ad altri titoli, ma è sicuramente un tema da iniziare a seguire con interesse.

Buzzi Unicem (Londra: 0NVQ.L - notizie) oggi scende in controtendenza rispetto al mercato, pur ricordando che è reduce da un forte recupero partito da fine giugno. Qual è il suo giudizio sul titolo?

Il fatto che oggi Buzzi Unicem sia il peggiore in una giornata positiva a Piazza Affari, soprattutto dopo il grande rally da fine giugno, suona un po' strano. Se allarghiamo l'orizzonte temporale ci accorgiamo che il trend del 2012 non è stato intaccato e i corsi si trovano praticamente sui massimi.

E' probabile che il calo odierno possa essere l'inizio di un ritracciamento che potrebbe essere salutare per il titolo, salito ininterrottamente per due mesi con una volatilità che ora tende ad aumentare a partire da fine agosto.
Anche se Buzzi Unicem è uno dei titoli del Ftse Mib meglio impostati graficamente, personalmente preferirei attenderei dei ritracciamenti prima di entrare nuovamente in posizione.

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