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Piazza Affari si ferma dopo la corsa. Quanto c'è da temere?

Piazza Affari si ferma dopo la corsa. Quanto c'è da temere?

La seduta odierna è stata speculare a quella della vigilia per le Borse europee che hanno perso tutte terreno, con l'unica eccezione di quella londinese che ha visto il Ftse100 salie dello 0,45%, dopo essere stato l'unico ad indietreggiare alla vigilia. Il Dax30 si è fermato appena sotto la parità con un frazionale calo dello 0,04%, mentre il Cac40 è sceso dello 0,26%.

Ftse Mib fermato da area 17.400: cosa aspettarsi ora?

Conclusione negativa anche a Piazza Affari dove il Ftse Mib ha terminato gli scambi a 17.230 punti, con un ribasso dello 0,44%, dopo aver segnato un massimo intraday a 17.426 e un minimo a 17.183 punti.
Dopo sette giornate consecutive al rialzo, sono scattati i realizzi sul nostro mercato che ha peraltro sentito la resistenza dei 17.400 punti, corrispondente ai massimi segnati nella prima decade di settembre.

Uno storno era nell'aria e non più tardi di ieri nella consueta rubrica ci eravamo chiesti se il mercato avesse avuto ancora benzina, prospettando l'ipotesi di una fase di consolidamento dopo il raggiungimento di area 17.400.
Visto quanto accaduto oggi confermiamo la nostra attesa di una breve pausa nel breve che potrebbe riportare il Ftse Mib in direzione di area 17.000, senza che questo vada a modificare il quadro positivo di breve periodo.

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Solo con un cedimento del livello appena segnalato andremo incontro al rischio di flessioni più marcata in verso i 16.600/16.500 punti, la cui tenuta sarà essenziale per evitare approfondimenti ribassisti verso i 16.200/16.000 punti nella peggiore delle ipotesi.

Se il Ftse Mib riuscirà a mantenersi al disopra di area 17.000, sarà credibile assistere ad un nuovo attacco di area 17.400. Con la violazione di questo ostacolo saremo autorizzati a spostare l'attenzione verso la resistenza intermedia dei 17.800 punti, prima di pensare ad un ritorno sulla soglia psicologica dei 18.000 punti che non viene più vista dalla fine di giugno.

I market movers in America e in Europa

Domani in America sarà diffuso l'indice settimanale relativo alle richieste di mutui ipotecari, oltre all'indice PMI servizi di settembre nella versione preliminare. Per le vendite di nuove case a settembre si prevede un lieve rialzo da 609mila a 610mila unità.
Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) pomeriggio sarà da seguire il consueto report settimanale sulle scorte strategiche di petrolio che sarà diffuso dal Dipartimento dell'energia.

Prima dell'avvio degli scambi saranno resi noti i risultati trimestrali di Boeing (NYSE: BA - notizie) e di Coca-Cola per i quali si stima un utile per azione rispettivamente a 2,6 e a 0,48 dollari, mentre per Biogen (NasdaqGS: BIIB - notizie) le stime parlano di un eps di 5,01 dollari.
A mercati chiusi l'attenzione si sposterà sui numeri di Tesla Motors (Francoforte: TL0.F - notizie) e di Texas Instruments (Sao Paolo: TEXA34.SA - notizie) che dovrebbero consegnare un utile per azione rispettivamente di 0,07 e di 0,86 dollari, mentre per Groupon (NasdaqGS: GRPN - notizie) si prevede una perdita per azione di 2 cents.

In Europa si guarderà nuovamente alla Germania con i prezzi importo di settembre visti in flessione dell'1,9% su base annua, rispetto al calo del 2,6% precedente, mentre la fiducia dei consumatori a novembre dovrebbe rimanere ferma a 10 punti. Sempre in terra tedesca da seguire l'asta dei titoli di Stato con scadenza nel 2021 per un ammontare massimo di 3 miliardi di euro.
In Francia il dato relativo alla fiducia dei consumatori diottobre è visto in rialzo da 97 a 98 punti.

I titoli da seguire a Piazza Affari

A Piazza Affari da seguire Amplifon (Londra: 0N61.L - notizie) , Autostrade Meridionali e Gruppo l'Espresso che presenteranno i risultati del terzo trimestre.
Sotto i riflettori anche i titoli del settore oil in vista del report sulle scorte strategiche Usa.

Segnaliamo in particolare che dopo il close di Piazza Affari oggi ha diffuso i conti dei primi nove mesi dell'anno, archiviati con ricavi in flessione del 6,6% a 7,89 miliardi di euro, mentre la perdita netta è stata pari a 1,93 miliardi di euro, contro il rosso di 866 milioni dello stesso periodo del 2015.

Da seguire l'asta dei titoli di Stato visto che saranno offerti BTP indicizzati all'inflazione con scadenza nel 2024 e n2l 206 per un importo compreso tra 750 e 1,5 miliardi di euro.

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