Polonia e Ungheria contro espressione "uguaglianza di genere" a meeting Ue
BRUXELLES (Reuters) - Pressioni da parte di Polonia e Ungheria hanno portato alla cancellazione dell'espressione "uguaglianza di genere" da una bozza di dichiarazione sullo stato di avanzamento della coesione sociale che l'Unione europea dovrebbe pubblicare oggi.
A riferirlo sono alcuni diplomatici, le cui affermazioni sono suffragate da alcuni documenti visti da Reuters.
Il partito nazionalista al governo in Polonia, Diritto e Giustizia (Pis), e il suo alleato euroscettico, il primo ministro ungherese Viktor Orban, promuovono nei propri paesi quelli che chiamano valori sociali tradizionali, e si sono più volte scontrati con le loro controparti occidentali su diritti di donne, comunità Lgbt e migranti.
I due paesi si sono opposti all'espressione "uguaglianza di genere" menzionata direttamente nella bozza preparata per i colloqui che i 27 leader europei terranno oggi e domani a Porto.
Mentre una versione precedente della bozza affermava che la Ue avrebbe "promosso l'uguaglianza di genere", la successiva versione vista da Reuters, che potrebbe essere ulteriormente modificata, evitava la frase ed affermava: "Incrementeremo gli sforzi per combattere la discriminazione e lavoreremo attivamente per chiudere il gap di genere ... e per promuovere l'uguaglianza".
I diplomatici europei riferiscono che sono state Varsavia e Budapest a chiedere un linguaggio meno diretto. Entrambi i governi hanno cercato di promuovere valori sociali conservatori, ispirati al cattolicesimo, nel corso di campagne che sono andate di pari passo con un crescente controllo dello stato sui media, sulla giustizia e sulle università.
A una domanda sulla questione, un funzionario polacco ha risposto: "La Polonia sottolinea da sempre l'importanza della chiarezza del diritto ... Il Trattato sull'Unione europea si riferisce chiaramente non all'uguaglianza di genere, ma all'uguaglianza tra uomo e donna". Il funzionario non ha elaborato ulteriormente.
Non c'è stata risposta immediata da parte di rappresentanti ungheresi.
(Tradotto da Luca Fratangelo in redazione a Danzica, in redazione a Milano Gianluca Semeraro)