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Portogallo: attesa per il rapporto sugli abusi sessuali nella Chiesa cattolica

Il 13 febbraio in Portogallo sarà pubblicato il rapporto finale della Commissione indipendente per lo studio degli abusi sessuali nella Chiesa cattolica. A ottobre, la commissione aveva già convalidato 424 testimonianze, ma per la maggior parte dei casi i termini di prescrizione sono scaduti.

"I fatti riportati presentano molte informazioni simili, il che rafforza la coerenza delle testimonianze - ha detto il presidente della Commissione, Pedro Strecht -. Gravi abusi si sono verificati per decenni, e più si va indietro nel tempo, più sono numerosi. In alcuni luoghi hanno assunto una dimensione endemica.

Per l'Associazione portoghese per il sostegno alle vittime, le anticipazioni della Commissione non sono sorprendenti. "Sono numeri importanti, ma dobbiamo essere consapevoli che si tratta di una goccia nel mare. Abbiamo una visione più ampia del quadro generale sugli abusi sessuali. Sappiamo che solo un terzo degli abusi viene formalmente denunciato", dice Carla Ferreira, membro dell'associazione.

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"Se prendiamo esempio da ciò che sta accadendo in altri Paesi e teniamo conto delle informazioni in nostro possesso, i numeri aumenteranno nei prossimi mesi - afferma lo psicologo e ricercatore Ricardo Barroso -. Le vittime devono capire che ciò che è accaduto loro non può ripetersi e la Chiesa cattolica deve dimostrare chiaramente e pienamente che questo non accadrà più e che metterà in pratica una serie di gesti, di azioni concrete: denunciare, offrire un sostegno dal punto di vista psicoterapeutico, anche ai membri della Chiesa cattolica, evidenziare le responsabilità degli aggressori e sostenere futuro le potenziali vittime".

La Chiesa cattolica si dice pronta a "prendere misure appropriate". Il 3 marzo l'Assemblea plenaria dell'episcopato cattolico portoghese esaminerà il rapporto finale della Commissione.