Procedura d'infrazione per l'Italia, cosa chiede davvero l'Europa
Le elezioni europee sono quasi un vecchio ricordo: a non cambiare sull'Italia è l'atmosfera da lente di ingrandimento che ormai da anni è puntata sulla politica nostrana.
Il trionfo di Salvini non ha fatto il paio con altre forze sovraniste, e dunque la sua battaglia contro l'Europa potrebbe non avere appoggi concreti; per uno che diceva 'basta Euro' e 'via l'Italia dall'Europa', i prossimi mesi potrebbero essere piuttosto caldi.
Il motivo? Visto che l'Italia non ha rispettato la regola del debito, la Commissione Europea sta compiendo i primi passi verso una procedura per deficit eccessivo, una misura che costringerebbe la popolazione italiana a stringere ulteriormente la cinghia.
Il parere della Commissione deve essere esaminato dal Comitato economico e finanziario, e il 9 luglio ci sarà la data clou: un vertice dei ministri delle finanze che sarà probabilmente infuocato. Cosa chiede l'Europa per far sì che la procedura sia evitata?
Ecco un elenco delle misure richieste:
- Una manovra correttiva estiva che anticipi una manovra autunnale da 30 miliardi di euro strettamente vincolata ai pareri dell'Unione Europea
- Lo spostamento della tassazione dal lavoro, in modo che i cittadini abbiano un netto maggiore in busta paga
- Lotta contro l'evasione fiscale, la corruzione e il lavoro nero
- Soglie legali più basse per il pagamento in contanti
- Investimenti nelle infrastrutture per rendere l'Italia più appetibile all'esterno
- Investimenti nella ricerca e nella scuola
- Riduzione della durata dei processi
- Abbattimento delle diversità regionali
- Maggiore digitalizzazione degli enti pubblici
- Riduzione dei crediti deteriorati bancari e ristrutturazione delle banche medio-piccole
- Ritorno alle vecchie riforme pensionistiche e annullamento della 'quota 100'
Pierre Moscovici, commissario degli affari economici, ha dichiarato: "In questa fase non vedo alcuna necessità di speculare: siamo pronti a esaminare i nuovi dati in arrivo dall'Italia che potrebbero modificare questa analisi. La mia porta è aperta".
Meno conciliante Valdis Dombrovskis, vicepresidente della commissione e da sempre rigoroso sui conti: "Quando guardiamo all'economia italiana vediamo i danni che stanno facendo le recenti scelte politiche: la spesa per interessi dell'Italia nel 2018 si è rivelata pià alta di circa 2,2 miliardi di euro a 65 miliardi invece di 62,8 miliardi, e la crescita si è praticamente fermata. Il colpo alla fiducia e i tassi di interesse più alti hanno aggravato l'impatto di fattori esterni, come le tensioni commerciali globali e un rallentamento generale nell'economia mondiale. C'è chiaramente la necessità di correggere gli obiettivi di bilancio".
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