Procura chiede revoca anticipata commissariamento Uber Italia
MILANO (Reuters) - Il pm di Milano Paolo Storari ha chiesto oggi al Tribunale la revoca anticipata dell'amministrazione giudiziaria di Uber Italy dopo che la relazione degli amministratori giudiziari ha reso noto che la società ha eliminato ogni forma di caporalato.
Lo riferiscono una fonte giudiziaria, e anche la stessa Uber Italy in un comunicato in cui sottolinea che la relazione degli amministratori presentata alla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale certifica che "la società ha attuato il programma prescrizionale ovvero un piano di miglioramento della compliance con conseguente riassetto organizzativo della società".
I giudici avevano posto in amministrazione giudiziaria la unit italiana del gruppo Usa nel maggio 2020, come conseguenza di una indagine condotta dalla procura di Milano con l'ipotesi di reato di caporalato.
"Abbiamo lavorato duramente negli ultimi mesi per rafforzare i nostri processi, - si legge nella nota - a partire dalla formulazione di un Protocollo in materia di salute e sicurezza a tutela dei rider in Italia, con l'obiettivo di fornire un ambiente di lavoro sicuro, gratificante e flessibile".
Secondo la relazione dell'amministratore giudiziario "gli attuali sistemi di controllo, adottati su impulso della misura, possano assicurare un presidio di legalità in piena autonomia qualora la misura venisse revocata anzitempo".
"Un simile scenario permetterebbe alla Società di ritrovare un nuovo equilibrio tra profitto e legalità, così da consentire una verifica costante e autonoma e, come tale, più stabile e durevole nel tempo", dice ancora la relazione.
Uber Eats Italy è anche fra le quattro società che il 24 febbraio la procura di Milano ha obbligato ad assumere oltre 60.000 rider al termine di una inchiesta sulle condizioni di lavoro dei ciclofattorini.
La società aveva dichiarato di essere impegnata "a migliorare gli standard di lavoro ed offrire maggiori tutele ai lavoratori autonomi, preservando la flessibilità di cui godono e a cui danno maggior valore".
((Emilio Parodi, in redazione a Roma Francesca Piscioneri,)