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PROFILO - Maria Elena Boschi, punto di snodo del programma renziano

Il ministro delle Riforme costituzionali Maria Elena Boschi. REUTERS/Remo Casilli (Reuters)

ROMA (Reuters) - E' il punto di snodo di molte questioni calde del governo di Matteo Renzi a iniziare da tutto ciò che passa dal ministero delle Riforme e dei rapporti con il Parlamento che già da solo gestisce parti centrali del programma. Maria Elena Boschi, 35 anni il prossimo 24 gennaio, si è imposta al centro della scena politica non solo perché è una delle persone più vicine al premier ma anche per le capacità di gestione che ha dimostrato in questi quasi due anni di governo. La sua carriera politica è giovane, come la sua età, ma inizia fin dai banchi di scuola e nelle aule universitarie di Giurisprudenza nelle associazioni cattoliche. Nello studio legale nel quale lavora appena laureata, conosce Francesco Bonifazi, con il quale si fidanzerà, che la introduce nel Pd fiorentino e prende forma la trama di rapporti che darà vita a quel "giglio magico" ai vertici oggi del partito. Nel 2008 è a fianco di Michele Ventura, candidato bersaniano alle primarie per il sindaco di Firenze, primarie alle quali si impone Renzi. Entra poi nella direzione fiorentina del partito ed è già renziana. Sarà poi una delle tre coordinatrici del camper renziano alle primarie del centrosinistra nel 2012, vinte da Pier Luigi Bersani. Nel 2013 conduce la Leopolda, tradizionale appuntamento del mondo renziano. Pochi mesi dopo è nella foto del governo guidato dall'amico Matteo il 22 febbraio 2014 al Quirinale, in tailleur blu elettrico e scarpe beige con tacco a spillo, per la gioia dei fotografi che sparano flash sulla giovane e bella neo-ministra. Ma dietro al sorriso luminoso, in molti presto conoscono il carattere di ferro che le fa gestire con decisionismo la riforma elettorale e quella costituzionale ma anche gli altri più delicati dossier del governo in Parlamento. E' già stata oggetto di una biografia dall'inequivocabile titolo, "Una tosta" (di Alberto Ferrarese e Silvia Ognibene), e di un capitolo a dir poco entusiasta nell'ultimo libro di Bruno Vespa sulle "Donne d'Italia" che la proietta come possibile premier del futuro. Inevitabile che ora, al primo serio inciampo della sua fulminante carriera, sia oggetto di veementi attacchi politici, anche per sfruttare un poco della sua luce riflessa. A trascinarla nella bufera la vicepresidenza di Banca Etruria del padre Pierluigi e il fratello Emanuele che è stato dipendente della stessa banca dal 2007 al marzo 2015. L'accusa è di conflitto di interessi. (Paolo Biondi) ((Redazione Roma, reutersitaly@thomsonreuters.com, +39 06 85224357, Reuters Messaging: paolo.biondi.reuters.com@reuters.net)) Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia