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Quante ore è meglio lavorare?

Quando si superano i 40 anni le capacità cognitive calano drasticamente e aumentano fatica e stress. (Getty)
Quando si superano i 40 anni le capacità cognitive calano drasticamente e aumentano fatica e stress. (Getty)

Lavorare troppo fa male alla salute. Nonostante il governo voglia farci sgobbare fino a 70 anni prima della pensione, arriva anche la scienza a sostenere che troppo lavoro “non è adatto all’uomo”. Una ricerca del Melbourne Institute of Applied Economic and Social Research australiano, ha rivelato che il numero ottimale di ore lavoro è 25 per settimana, il che equivale a tre giorni invece che cinque. Soprattutto se si hanno più di 40 anni.

La giustificazione è scientifica: quando si superano i 40 anni, infatti, le capacità cognitive calano drasticamente e aumentano fatica e stress. Gli studiosi hanno verificato la tenuta della memoria, delle capacità linguistiche, della concentrazione e della velocità di elaborare le informazioni. E hanno decretato che le funzioni cognitive restano alte solo fino a 25 ore, poi diminuiscono.

In Italia lavorare di meno è un’utopia. In Olanda, invece, è realtà. Dal 2000, infatti, una legge permette ai lavoratori di ridurre le ore e chiedere il part time. La settimana a 4 giorni è diffusa e scelta dall’86 per cento delle donne che hanno figli e dal 12 per cento dei padri. A rinforzare la tesi degli studiosi australiani, c’è anche uno studio condotto da Vouchercloud, pubblicato a settembre, effettuato su impiegati inglesi.

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Tra le domande rivolte ai lavoratori britannici c’era quella che chiedeva per quanto tempo durava la propria produttività. Il 79 per cento ha ammesso di non essere produttivo per tutta la giornata. La seconda chiedeva quanto del tempo era realmente produttivo, e la risposta e stata, in media, 2 ore e 53 minuti. La terza si chiedeva se sarebbe stato possibile lavorare senza distrazioni, e il 65 per cento del campione ha risposto di no.

I lavoratori italiani pare però non essere quelli più spremuti dai loro capi. Secondo uno studio della Oecd sul numero di ore lavorate in un anno, i lavoratori italiani sono i diciottesimi in lista. Peggio di noi solo i messicani, seguiti da Corea e Grecia.