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Referendum: i titoli buy in caso di vittoria del sì o del no

Piazza Affari in queste ultime giornate continua a mostrare una buona forza relativa rispetto agli altri mercati azionari, anche se di fatto manca una spinta propulsiva particolarmente incisiva. A frenare il nostro mercato è soprattutto l'incertezza politica legata al referendum costituzionale del 4 dicembre prossimo.

Manca poco più di un mese a questo appuntamento e il mercato già da tempo sembra essersi schierato in favore del sì, ma questa scommessa potrebbe anche essere tradita dal risultato che verrà fuori dalle urne, visto che al momento i sondaggi segnalano un vantaggio del no a circa il 55%.

Le strategie di Pictet in caso di esito positivo o negativo

La vera partita si giocherà il 4 dicembre, ma intanto gli investitori continuano a muoversi con cautela, cercando anche di capire cosa potrebbe accadere sul mercato in caso di vittoria del sì o del no, in modo da poter individuare le migliori scelte di investimento da fare dopo il voto.
Secondo Andrea Delitala, Head od Euro Multi Asset di Pictet, l'esito della consultazione referendaria, a prescidere da quale sarà, non porterà a nuove elezioni politiche.

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Con una prevalenza dei no l'esperto si aspetta vendite sull'azionario da parte degli investitori stranieri e dopo queste si potrà tornare a comprare visto che di fatto non si dovrebbe andare a nuove elezioni. In caso di vittoria del sì si comprerà a prezzi più elevati, ma con spazi di recupero più chiari, considerando che Piazza Affari avrebbe un margine di upside nell'ordine del 5%-10%, con uno scenario di maggiore serenità per i titoli del settore bancario.

Una vittoria de no porterà il mercato ad accusare una flessione di circa cinque punti percentuali, ma dopo di questa Pictet si dice pronto ad acquistare ma in maniera selettiva. Il consiglio dell'esperto è di puntare sul settore energetico e industriale e sugli esportatori, facendo i nomi di ENI (Londra: 0N9S.L - notizie) , Enel (Londra: 0NRE.L - notizie) , Leonardo-Finmeccanica e Luxottica (Milano: LUX.MI - notizie) .

Mediobanca (Milano: MB.MI - notizie) getta acqua sul fuoco

Non sono preoccupati gli analisti di Mediobanca Securities che parlano di un allarmismo eccessivo per l'appuntamento del 4 dicembre, avendo loro una view costruttiva sul rischio correlato al referendum, unitamente a duna valutazione positiva sulla nuova legge di bilancio.
A prescindere dal risultato che verrà fuori dalle urne a inizio dicembre, Mediobanca si aspetta un secondo Governo Renzi che cambierà l'Italicum, ossia la tanto discussa legge elettorale.

Risvolti positivi per il mercato anche con vittoria del no

Secondo gli analisti anche una vittoria del no, che viene additata come lo scenario peggiore dagli investitori, avrebbe dei risvolti positivi per il mercato. In primis il premier Renzi sarebbe fortemente incentivato a mettere mano alla legge elettorale e in secondo luogo si avrebbe la certezza che almeno nel breve termine sarebbe scongiurato lo spauracchio di elezioni politiche.

I titoli su cui puntare

Una prevalenza dei no farebbe di Intesa Sanpaolo (Amsterdam: IO6.AS - notizie) il bancario più penalizzato per via del suo posizionamento e della sua liquidità. Ricadute negative sono attese anche per quelle società maggiormente esposte al rischio di cambi manageriali che saranno chiamate a confermare i propri vertici nel secondo trimestre 2017.

Di una vittoria del sì a detta di Mediobanca potrebbe invece beneficiare Unicredit (EUREX: DE000A163206.EX - notizie) tra i bancari, ma buone notizie si avrebbero anche per titoli come Iren (Londra: 0MUN.L - notizie) , Hera, A2A (Other OTC: AEMMF - notizie) e Acea, visto che il Governo avrebbe la possibilità di premere sul consolidamento delle multi-utility locali.

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