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RES PUBLICA - Centrodestra rischia per la frantumazione di Forza Italia

Il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi con Giorgia Meloni (S) e Matteo Salvini alla manifestazione della Lega Nord di Bologna l'8 novembre REUTERS/Stefano Rellandini (Reuters)

di Paolo Biondi ROMA (Reuters) - L'annuncio di ieri sera da parte di 11 deputati di voler formare anche alla Camera il gruppo (all'interno del Misto) dei fittiani, Conservatori e riformisti, abbandonando Forza Italia è stato solo una formalizzazione di quanto si sapeva da tempo. Ma ha reso ancora più evidente la frantumazione in atto nel partito di Silvio Berlusconi: il Pdl alle elezioni del 2013 elesse circa 200 parlamentari. Ha subito prima la spaccatura degli alfaniani, poi quella dei fittiani e dei verdiniani, più altri smottamenti. Ora Forza Italia conta la metà dei parlamentari del 2013 e la frana non sembra fermarsi qui. Il dibattito sulle candidature per le prossime comunali sta creando un vero sconquasso nel partito. Sia a Roma, sia a Milano si sta andando su candidature radicali (Giorgia Meloni e Alessandro Sallusti), mentre gran parte della classe dirigente del partito in quelle città vorrebbe esponenti moderati per contrastare il centrosinistra piuttosto che andare al confronto con il Movimento 5 stelle. Berlusconi è tornato in campo, ma senza lo smalto di un tempo. La richiesta di rinvio a giudizio avanzata ieri nel processo Ruby Ter pare appannarlo ulteriormente invece che dargli maggior spinta come avveniva in passato. Così l'annuncio dei deputati fittiani di ieri sera può essere il sassolino che mette in moto la frana decisiva. Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia