Annuncio pubblicitario
Italia markets close in 3 hours 1 minute
  • FTSE MIB

    33.382,43
    -334,11 (-0,99%)
     
  • Dow Jones

    39.169,52
    +50,66 (+0,13%)
     
  • Nasdaq

    17.879,30
    +146,70 (+0,83%)
     
  • Nikkei 225

    40.074,69
    +443,63 (+1,12%)
     
  • Petrolio

    84,16
    +0,78 (+0,94%)
     
  • Bitcoin EUR

    58.400,89
    -24,38 (-0,04%)
     
  • CMC Crypto 200

    1.340,53
    -3,98 (-0,30%)
     
  • Oro

    2.331,10
    -7,80 (-0,33%)
     
  • EUR/USD

    1,0732
    -0,0010 (-0,10%)
     
  • S&P 500

    5.475,09
    +14,61 (+0,27%)
     
  • HANG SENG

    17.769,14
    +50,53 (+0,29%)
     
  • Euro Stoxx 50

    4.881,78
    -48,21 (-0,98%)
     
  • EUR/GBP

    0,8476
    -0,0012 (-0,14%)
     
  • EUR/CHF

    0,9700
    +0,0007 (+0,08%)
     
  • EUR/CAD

    1,4727
    -0,0019 (-0,13%)
     

RES PUBLICA - Quirinale, la prudenza di Renzi per evitare incidenti

Una veduta del Quirinale. REUTERS/Alessandro Bianchi (Reuters)

di Paolo Biondi ROMA (Reuters) - Si avvicina l'ora X, ma cosa voglia Matteo Renzi è sempre più un segreto. Blandisce tutti, ma non si scopre con nessuno. Ieri sera il presidente del Consiglio si è materializzato inatteso a Montecitorio, in Transatlantico. Pareva di essere al ballo delle debuttanti con tutti che si chiedevano: "Sarà qui per me?" Leader di partito, capi corrente, aspiranti candidati, potenziali king maker: a tutti un brivido ha percorso la schiena nella speranza di essere convocati a un colloquio. Ma niente, Renzi ha concesso solo un paio di battute alla grillina Giulia Sarti e a Renato Brunetta, nient'altro che sketch da talk-show, quei tanto vituperati talk-show televisivi che di lì a qualche minuto avrebbe denigrato su Twitter. La strategia di Renzi è arrivare al voto di giovedì senza scoprirsi su alcun nome, per non offrirlo agli strali di chi non aspetta altro per esercitarsi nel dileggio del candidato, come sta aspettando di fare - per ora inutilmente - Beppe Grillo. Renzi vuole soprattutto evitare di ripetere gli errori del 2013 e non vuole farsi trovare scoperto se il candidato numero 1 venisse impallinato. Racconta un renziano della prima ora che, per questo, il famoso "candidato secco" del quale si è parlato ieri ai gruppi in realtà è un nome con almeno altre due riserve da tirare fuori nel caso in cui non dovesse filare tutto liscio. L'errore di Pier Luigi Bersani nel 2013 fu non solo quello di farsi impallinare i suoi due primi candidati, ma di trovarsi poi a mani vuote e strategie finite. Renzi questa partita non può perderla: se anche venisse sconfitto al primo colpo non demorderebbe. In queste ore sta affinando soprattutto la strategia a soluzioni multiple e continua ad ammaliare tutti. Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia