RES PUBLICA - Quirinale, un voto nell'ingorgo di gennaio
di Paolo Biondi ROMA (Reuters) - Si inizia oggi alla Camera con la riforma istituzionale (abolizione del bicameralismo) e al Senato con la riforma elettorale. E' il gennaio "da ballare", come ebbe a dire lo stesso Matteo Renzi in un incontro con i suoi a palazzo Chigi nei giorni di Natale. Il gran ballo finirà con l'elezione del nuovo capo dello Stato. Ma una anticipazione l'abbiamo già avuta con l'incredibile confusione fatta sulla depenalizzazione dell'evasione fiscale sotto il 3% dell'imponibile. E abbiamo già visto anche la soluzione di Renzi: si risolverà a febbraio, finché è in corso il gran ballo di gennaio meglio tenere tutti sulla corda. Ma la tattica non piace a sinistra nemmeno fra i sostenitori del premier, oggi criticato per questo da Claudio Tito su Repubblica e da Federico Geremicca su La Stampa. Tutti vorrebbero vedere le carte scoperte di Renzi che invece si guarda bene dal mostrare in giro le sue intenzioni, almeno fino a quando non è decisa l'intricatissima partita del Quirinale. Partita difficile: non esistono maggioranze certe e i numeri sono intricati ulteriormente dal segreto del voto. Fino all'ultima ora prima dell'apertura dell'urna: tutto occultato, persino le coperture alle reti dei cellulari e dei tablet, come lascia intendere Fabio Martini sulla Stampa di oggi nella sua neonata rubrica sulle elezioni per il Quirinale, "Salendo al Colle". Benvenuto. ((Redazione Roma, reutersitaly@thomsonreuters.com, +39 06 85224352, Reuters Messaging: paolo.biondi.reuters.com@reuters.net)) Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia